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SE NON DIVENTERETE COME I BAMBINI (presenti nel presente, qui ed ora), NON ENTRERETE NEL REGNO DEI CIELI (la consapevolezza) - Gesù di Nazareth -

mercoledì 30 gennaio 2019

L'ira degli Dei e l'Ira Umana


LA RABBIA VISTA VISSUTA E SENTITA COME FORZA SCONVOLGENTE DI CAMBIAMENTO
Nel nostro film, fate attenzione e badata bene, a smuovere le coscienze, a creare le alternative, a scuotere i torpori, ad incitare la rivolta collettiva per rimediare i guai e provvedere alle ingiustizie, non sarebbe nè il senso morale e tanto meno il senso del dovere, bensì la Rabbia. Quando siamo arrabbiati siamo più sensibili rispetto ai torti che ci vengono fatti, basterebbe non diventarne ciechi, far agire la rabbia insieme ad un altra emozione che la renda anche sensibile e non cieca alla ragione e questa Rabbia diventerebbe una fonte di energia e di cambiamento fantastico.
Nel film invece c'è un particolare preziosissimo: Intanto, nel Quartier Generale, Rabbia, in un tentativo di mettere fine all'infelicità di Riley, insinua nella sua mente l'Idea (rappresentata da una lampadina) di fuggire di casa in direzione del Minnesota. Ciò porta al crollo dell'ultima Isola della Personalità, la Famiglia, e la consolle si spegne, rendendo Riley del tutto priva di emotività. 
Ricordate anche nel film come nella mente del padre di Riley a governare il suo controllo non sia la gioia e tanto meno la tristezza: l’emozione principale nel Quartier Generale del papà è invece Rabbia, nella sua versione più stemperata di borbottii paterni, che pur scomodo si accende per attimi come un fiammifero, ma non causa del male a nessuno, ma sono i suoi sfoghi che mettono in moto tutto l'andamento famigliare, facendolo diventare persino un brontolone impacciato quasi tenero. Senza Rabbia che spacca le barriere e fa rientrare Gioia e Tristezza, non sarebbe stato possibile per le protagoniste riprendere il controllo della console e della vita di Riley. 

PERCHÉ ABBIAMO DEMONIZZATA LA RABBIA?
Una delle emozioni chiavi nello svolgimento del film a buon fine è proprio la rabbia. E' una delle più importanti valvole di sfogo che ha la nostra psiche, è il salvavita elettrico del nostro sistema nervoso, ma (ahimè ahimè) è stata demonizzata da una mentalità religiosa che tende a sottomettere le persone alla passività e l'obbedienza remissiva e cieca, nonchè da una prassi sociale politica che punisce la violenza mentre la rabbia viene elencata sotto questa dicitura come punibile e da controllare. Ma in realtà la rabbia dovrebbe essere educata sia dalla religione come una potenzialità di sfogo, ricordate il buon Gesù che in preda ad un attacco di Ira scaccia via dal tempio i mercanti che hanno fatto della casa di Dio un commercio spirituale, e sia dalla politica come un mezzo di protesta civile. Ciò che rende la Rabbia negativa è proprio il suo divieto, perchè questo la fa diventare davvero violenta ed incontrollabile (scoppia ormai il più delle volte quando non ce la fa più), il che non lo sarebbe se viene incanalata come una potenza, una forza, una grinta pacifica e regolare, allora non diventerebbe nè violenta nè negativa e tanto meno distruttiva, l'esempio di Gesù che non picchia le persone ma distrugge i loro banchi di merce illegale ne è l'emblema. Ci hanno solo insegnato a nascondere la rabbia, a trattenerla, a reprimerla ed è proprio questa prassi che la rende negativa, violenta e alla fine quando si manifesta distruttiva. Dunque, non voglio dare licenza di agire o permissivismo a chi ormai manifesta con la sua rabbia la cattiveria, questa ormai è una tendenza malata, ma ridare una dimensione lecita e persino salutare ad alcuni momenti in cui la rabbia potrebbe manifestarsi in maniera innocua e saggia.

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