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SE NON DIVENTERETE COME I BAMBINI (presenti nel presente, qui ed ora), NON ENTRERETE NEL REGNO DEI CIELI (la consapevolezza) - Gesù di Nazareth -

ANIMALI SIMBOLICI

IL CAVALLO NERO (aspetto negativo e positivo) 
La simbologia che riguarda il cavallo è vastissima e spazia dagli aspetti eroici e luminosi a quelli oscuri di bestia “infernale” posseduta da uno spirito indomito e malvagio, concentrato di energia demoniaca. E' simbolo della nostra forza volitiva quindi indomita o addomesticata. Il cavallo nero è affascinante in quanto ispira mistero, molto ricorrente nei sogni delle passioni trasgressive, dei desideri sessuali proibiti, di una forza distruttiva (tipo i 4 cavalieri dell'Apocalisse). Quando il cavallo agisce a favore delle forze del male è simbolo della parte maschile psichica in noi succube della sua ombra , per questo schiavizza in noi la parte femminile (non vi meravigliate quindi se tante donne sono attratte dall'uomo bastardo o tanti uomini sono affascinati dalle donne esibizioniste). ATTENZIONE: se sapete orientare questa forza a vostro favore il nero acquista una valenza POSITIVA, come lo è il nero della notte per vedere le stelle, è la forza dell'autodisciplina e dell'autocritica che sa riconoscere i propri sbagli e farne esperienza.


IL CAVALLO BIANCO (aspetto positivo e negativo)
La simbologia che riguarda il cavallo è vastissima e spazia dagli aspetti positivi eroici e luminosi a quelli negativi oscuri di bestia “infernale”. E' simbolo dell'istinto inconscio reso consapevole quindi ci rende regali (ogni grande cavaliere ha un degno cavallo), dunque la forza trainante che ci sprona all'intraprendenza. Il cavallo bianco è generalmente legato all'istinto che viene guidato ed incanalato, che tende alla trascendenza delle pulsioni fisiche e guida verso l’energia spirituale. E' la forza del femmineo che possiede nella sua spiritualità la forza naturale di un animale potente (il cavallo). ATTENZIONE: Il bianco può acquistare una forza negativa quando le persone cercano nel bianco una purezza e una chiarezza irreale maniacale, quando il cavallo diventa bianco intoccabile per la sua purezza moralista è un richiamo di certe persone intoccabili per una tendenza maniacale di ipersensibilità pignola scorbutica e permalosa, quindi i classici e tipici perfezionisti che eliminerebbero qualsiasi imperfezione tranne questa loro maniacale sete di perfezione assurda ed irreale. 






IL CAVALLO NELLA SUA FEMMINILITA'
Di solito si associa il cavallo ad una forza maschile, come abbiamo visto precedentemente invece a livello psicologico ha un aspetto sia femminile (yin) che maschile (yang). La chioma del cavallo e la sua coda invece hanno una forte connotazione al principio femminile materno per la sua caratteristica di simbolo legato alle divinità terrestri ed acquee, ma pure l’ aspetto istintuale di vitalità ed animalità libidica: la fedeltà avvolta da una tenerezza unica come lo è la passività di un cavallo forte che ama il suo padrone o padrona. Questo aspetto dona al cavallo la sua eleganza, come la delicatezza dona femminilità ad una donna.



L'ASINO
I luoghi comuni hanno sempre dato all'asino un senso negativo (anche al lupo cattivo) all'asino come simbolo di testardaggine, ignoranza e pigrizia, affibbiati di volta in volta a chi si dimostra incapace ( 'sei un asino!'), o di chi si ostina nelle proprie convinzioni("sei testardo come un mulo!"), tanto per citarne un paio, ma l'asino ha un significato più sottile e profondo: La grandezza, la forza e la tenacia avvolte nell'umiltà, è sempre visto un cavallino di seconda categoria, invece Gesù lo sceglie per entrare trionfante a Gerusalemme al posto di un Cavallo regale; l'asino è un animale che vive in regioni quasi 'impossibili', quelle selvatiche dei deserti. Si accontenta di un magro pasto e rimane accanto all'uomo, incurante del fatto che quest'ultimo ne ha fatto il simbolo del non sapere. Nella fiaba di Shrek le si dà il giusto posto: la voce della coscienza, spensierata, divertente persino scocciante ma sempre valida e necessaria alla fin fine. Presso i Caldei era messaggero di morte,la divinità che vi si presiedeva si manifestava inginocchiata su un asino; i Greci lo collegavano a Saturno, in relazione con la materia, la terra, l'isolamento, la fine delle cose; godeva di venerazione perchè considerato coraggioso e lo attribuivano anche al dio Marte e a Dioniso. Ricordiamo la favola 'Pelle d'Asino'. La meravigliosa Fanciulla (principessa) è nascosta sotto le spoglie di un disprezzabile asino... Allo stesso modo la nostra Pietra Filosofale, è celata nella materia prima grezza, vile, chiamata con i nomi più degradanti che abbiamo visto parlando del linguaggio dell'Alchimia.



IL DRAGO
Animale leggendario che nonostante la sua origine fantastica, è profondamente radicato nella psiche collettiva, e per questa ragione compare di frequente nei sogni dell’uomo moderno e civilizzato. Ricco e complesso nella sua simbologia perchè è rettile come un serpente, alato come un aquila, possente quadrupede come un dinosauro e per di più sputa fuoco, l'elemento incontrollabile per eccellenza. Tutto questo fa del drago i contenuti dell’inconscio più rinnegati e potenti con cui confrontarsi per conquistare la propria energia inconscia, per utilizzarla senza farsene asservire. Guardiano di caverne e di tesori, quindi ostacolo per l'eroe che dovrà raggiungere la sua maturità finale. Sia Jung che Freud riconoscono nel drago la peculiarità dell’archetipo materno con cui l’individuo dovrà combattere per potere sentire ed esprimere la propria carica libidica e la propria sessualità. La vittoria sul drago è il trionfo dell’io sulle forze regressive dell’inconscio che si tradurrà nella capacità di affrontare e superare i drammi e i cambiamenti che la vita presenta. In oriente quindi il Drago è visto nel suo aspetto positivo: moto di sapienza, di ricerca di superamento di grandezza; in occidente (purtroppo) è stato visto in senso negativo: forza malefica, satanica e distruttrice. In realtà è sia buono che cattivo, sta poi a noi saper farne uso in bene o in male di questa forza istintuale ed inconscia. Infatti la saga di Dragon Trainer oppure il drago reso amichevole nella fiaba di Shrek, o i draghi portentosi del mondo di Game of Throne, ci danno la conferma di questa doppia dimensione duale del drago di cui possiamo e dovremmo farne tesoro. 

"Nutrite l’anima perché la fame la trasforma in una belva che divora cose che non tollera e da cui resta avvelenata.Amici miei, saggio è nutrire l’anima, per non allevarvi draghi e diavoli in seno". (Carl Gustav Jung)


IL LUPO
Oltre a quanto detto sul lupo altrove (nell'album su Cappuccetto Rosso), l'immagine del lupo pervenuta a noi in maniera distorta e negativa è da rivalutare. Persino in Italia il detto "in bocca al lupo" vien capito in modo da cacciatori per cui si risponde "Crepi il lupo". Invece lo sapevate che essere in bocca al lupo è la più grande grazia e protezione!?. Il lupo è un’animale affascinante. Costruisce la sua tana in luoghi sicuri e segreti e riuscire a trovarla è cosa rara. Per istinto sposta i propri cuccioli in bocca, soprattutto quando vi è un pericolo: il lupo che sta difendendo i cuccioli è quanto di più feroce possa esistere in natura. I cuccioli in bocca al lupo sono protetti al massimo e augurare a qualcuno di trovarsi in bocca a questo magnifico animale è un modo per auspicargli di essere protetto e guidato dallo spirito forte e maestoso del lupo. Dopotutto anche Romolo e Remo sono stati allevati da una lupa, animale non scelto a caso: la lupa li trovò, li allattò e li portò in bocca fino ad una grotta per proteggerli, era un animali sacro e simbolo di lotta ferocia e guerra. Fu anche il cristianesimo a caricare il lupo di una forza pericolosa e negativa: il lupo minaccia il gregge del Signore quindi immagine del diavolo: lupi travestiti di agnelli. Ben si sa che il lupo caccia solo per fame e spesso d'inverno quando costretto ad avvicinarsi ai luoghi abitati, altrimenti rimane nel suo habitat isolato. Non caccia per cattiveria nei pollai, solo per estremo bisogno si avvicina a luoghi abitati. Infatti nell'antica Roma le case di prostituzione si chiamavano i lupanar cioè il luogo dove i lupi-uomini affamati di sesso venivano a cibarsi indisturbati, donde il femminile lupa che significa puttana nel latino antico. Dunque meglio ridare al lupo la sua natura e simbolismo maestoso e positivo, basta con la leggenda del lupo cattivo che tanto trae in inganno il suo significato psicanalitico. Il lupo è l'antenato del miglior amico dell'uomo: il cane, se lo addomesticate è simbolo di aver addomesticato cioè conosciuto la parte più istintiva selvaggia e sconosciuta di voi stessi: l'inconscio.



IL SERPENTE
Il serpente rappresenta il Potere femminile ed è un simbolo polivalente, universalmente presente in tutte le culture. E’ l’antenato mitico, il vivificatore, simbolo stesso della cura, è l’animale originario alle sorgenti della vita e della libido. Noi come il serpente portiamo dentro un veleno eppure non moriamo, perchè il veleno è rinchiuso nell'inconscio. Se ben ricordate quando il popolo di Israele nel deserto fu infedele Dio disse di fare un serpente innalzarlo in alto e guardarlo in faccia: adorarlo (nel senso buono: volere se stessi, accettando il proprio male). Questo significa guardare in faccia il tuo sbaglio, accettarlo, volerlo bene, PERDONARTI . Non è per niente facile guardare in faccia chi ti sputa veleno e ti uccide ed amarlo. L'inconscio è come la medicina omeopatica: si somministra lo stesso veleno a base dosi, è la riconoscenza!!!. Nella nostra cultura prevale il suo lato negativo in quanto la Cristianità, soprattutto nel pensiero medioevale, ne ha sottolineato la valenza malefica e distruttrice, associandolo spesso ASSURDAMENTE alla lussuria della donna (Eva o la Bestia dell’Apocalisse); nella Bibbia la donna sta a significare l'archetipo del femmineo, cioè della consapevolezza femminile che in noi è una potenza psichica che rigenera e partorisce la verità, ma il cristianesimo ha oscurato il senso della Donna nella società e la Chiesa per motivi politici e religiosi ne ha fatto del serpente il simbolo assoluto del male: Satana, quindi il senso spirituale e psicologico è tutto da riscoprire daccapo.

Purtroppo noi occidentali abbiamo una visione della sapienza molto al maschile, il LOGOS greco e quindi il Verbo cristiano (Gesù, la sapienza del Padre), mentre la visione più orientale intende la sapienza non cognitiva (analisi, raziocinio, intuizione ... tutte attività Yang, maschili) bensì uno sguardo pacato, passivo, contemplativo, trascendentale (quindi Yin, un processo più che conoscitivo sensitivo cioè dove vengono coinvolte le emozioni, il cuore e non soltanto la testa e cioè femminile), l'aspetto di Sophia ( sapienza e quindi femmina) sia diventato un serpente maschio (Satana). 


LA VOLPE
Ecco uno degli animali che ha una svariata simbologia, assai complessa, riflesso di una delle nostre dimensioni psichiche più nascoste: l'istinto femmineo selvaggio in preda alla fame e al pericolo della sopravvivenza, in questo senso la volpe incarna l'archetipo dell'assedio, la forza caotica della paura esistenziale. La volpe è incredibilmente intelligente, prendendo il suo simbolismo dal fatto di essere un abile escapista da trappole e problemi, eludendo i predatori, muovendosi di notte, il suo ambiente preferito (come i moti inconsci dell'anima). La volpe possiede anche le zampe nere che sono il simbolo della natura subdola, le sue zampe lasciano delle tracce dispersive, non dritte, quindi è simbolo di un emozione non chiara, che non sappiamo dove conduca e trasmette per sua natura un senso di sfiducia e enigma. Nella cultura cinese essa serve da specchio ai pensieri degli uomini, il suo ruolo è quello di scoprire i loro desideri più riposti e di far loro prendere coscienza delle responsabilità dei propri atti quindi rappresenta una seconda coscienza. Per i bretoni era uno degli animali esoterici, trasportatrice delle anime dei morti. Per seguire una volpe ci vuole una pazienza infinita, una delicatezza acuta, un istinto selvaggio, lei cerca sempre di confondere i suoi cacciatori (in molte culture per questo viene vista come simbolo delle donne sexy che si prendono gioco degli uomini); la caccia alla volpe ha per questo un significato psicologico: Usa l'Istinto e il tuo Acume per portare alla luce i tuoi desideri più nascosti, solo nella notte (introspezione interiore) potrai scorgerla. Il significato di mutaforma entra in gioco nella simbologia cinese così come in Giappone, tra i nativi americani del Nord America, nell'India orientale, tanto per citarne alcuni: queste e altre culture riconoscono la capacità della volpe di adattarsi al suo ambiente fuggendo ogni volta dai problemi quasi con poteri innaturali. La furbizia della volpa quindi non è negativa per natura, ma è la sua capacità positiva per sopravvivere, le strage che fa sono solo l'unico modo di sfamarsi: quando la volpe ha fame e non ha nulla da mangiare va a cercare un luogo ove ci sia della terra rossa e vi si rotola per sembrare tutta insanguinata. Poi si getta a terra e resta immobile, come se fosse morta, trattiene il fiato e si gonfia tutta. Così gli uccelli che la vedono giacere, gonfia, tutta rossa di sangue e senza respiro, con la lingua di fuori, credendola morta, si avvicinano alla sua bocca. È così che lei, veloce quanto astuta, li afferra e li divora. Anche le persone furbe, volpine, fanno lo stesso: si fingono buone, amiche, innamorate, deboli ecc.. finchè hanno la tua totale fiducia quando sei nelle loro mani o fauci colpiscono.




VAMPIRO E PIPISTRELLO
Per molto tempo il Pipistrello è stato temuto a causa della sua associazione a streghe, entità negative (demoni, spettri, Satana in persona etc…) e, soprattutto, ai vampiri di cui Dracula è la figura emblematica. Simbolicamente lo associamo a persone problemi malattie sentimenti passioni che ci succhiano l'anima (il nostro sangue vitale) anche a traumi che non escono dal buio dell'inconscio, fissazioni mentali dell'ignoranza che non vedono la luce, non conoscono la verità. Il Vampiro non avendo un entità teme di guardarsi allo specchio perchè non scoprirebbe niente o meglio, scoprirebbe la sua non esistenza; questo si adisce a chi si nega di guardarsi dentro (nello specchio dell'anima), chi teme la psicologia, chi deride la spiritualità, chi disprezza il fare esame di coscienza, di non avere una vita introspettiva e di meditazione, per la paura di scoprire il vampiro che giace dentro il suo cuore, cioè una vita inesistente, futile, superficiale, in poche parole Vuota come lo specchio senza il suo riflesso, quindi sono fantasmi nella vita quotidiana, non lasciano traccia vitale. 
   La paura di essere infetti da un vampiro è altissima, il loro morso è letale, ma avviene lo stesso con il pensiero negativo e con le emozioni negative: se stiamo insieme a persone critiche diventiamo critici, se assecondiamo i pettegoli diventiamo senza accorgerci dei pettegoli anche noi, diventiamo violenti con i violenti, volgari con i volgari, razzisti contro i razzisti, insomma il sangue è infetto senza saperlo e poi ne proviamo anche gusto e siamo ormai come loro. 
   Il Pipistrello però ha anche una valenza positiva, i Nativi Americani invocavano la sua energia per ottenere l’intuizione e la visione attraverso il sogno. Il pipistrello faceva parte della figura di iniziazione nella conoscenza perchè si inizia dal buio per raggiungere nelle penombre la luce del mattino e di fatto il pipistrello nelle tribù Maya e Azteca veniva adorato, invece, come divinità. Per il fatto che vive nelle grotte per riemergere ogni sera al crepuscolo, questo animale è visto anche come simbolo della rinascita e della profondità interiore. La sua capacità di guardare al buio è in alcune culture simbolo della saggezza interiore tipica degli illuminati invece la vita nelle grotte era vista come la capacità di vivere in quel passaggio profondo dell'aldilà. 

LA MANTIDE RELIGIOSA
Leggendaria per fama di insetto carnivoro, predatore e per la più fatidica pratica di divorare il maschio durante l'accoppiamento. Ma perchè? ecco il mistero su cui la nostra paura non si dà pace, ma anche perchè simbolicamente questo insetto ci insegna come il nostro potere femmineo della psiche possa distrugge in noi la nostra ragionevolezza, sia in uomini che donne e distruggere una relazione sentimentale ed amorosa. Vediamo come: Le femmina è più grande del maschio, perchè è l'istinto vitale che prevale sulla ragione, la ragione è la testa del maschio, quella che cerca l'utilità, il piacere. Ma provate ad instaurare un rapporto sentimentale con il solo scopo di divertirvi, quindi di usare l'altro per puro piacere; quanti uomini non hanno una donna, sposa, fidanzata, amante, soltanto per farci del sesso? quante donne non stanno accanto ad un uomo soltanto per interesse economico o sociale? questo rapporto alla fin fine vi farà perdere la testa, la ragione. Di fatto la mantide stacca la testa al maschio per una sola ragione: ha un grande bisogno di una elevata quantità di proteine per produrre rapidamente le loro uova, lui diventa cibo per i figli. Negli allevamenti difatti, per ovviare a questo inconveniente, si usa nutrirla abbondantemente prima o addirittura durante la copula. Per questa ragione negli allevamenti la femmina risparmia la vita del maschio, non ne ha bisogno di lui. Provate a dare al vostro compagno non solo sesso ma anche affetto, attenzioni, dialogo, profondità spirituale, non vi staccherà la testa, non vi dirà che ha mal di testa per svignarsela dal dover fare sesso. Quanti uomini non diventano per i loro figli soltanto degli sponsors? cioè dei bancomat, quante donne non sono altro che delle prostitute domestiche e tate dei loro stessi figli? servono soltanto per allevarli e dargli da mangiare, sono come il maschio della mantide che continua senza testa a copulare con più impegno ed impeto, sono macchine di sesso, di faccende domestiche, di allevamento. La mantide la si definisce religiosa per la sua posizione a zampe piegate, sembra pregare, in ginocchio, ma in realtà potremmo dire che ringrazia i pasti da buona riconoscente. In realtà ha delle macchie sull'interno delle zampe che sembrano occhi per allontanare i nemici e con le ali crea un sibilo molto simile a quello di un serpente pericoloso. Tutte capacità femmine di grande potere intimidatorio ed ingannevole anche a livello psichico. Dopo aver osservato questo insetto con attenzione possiamo capire il perchè occupa, turba, esalta, attira l’immaginazione dell’uomo.


LA TARTARUGA 
La parola “tartaruga” deriva dal greco, tartaroukhos: che appartiene all’inferno, al Tartaro, quindi se ne riconosce il significato profondo e bivalente. Nel latino invece è tarturus, o mondo sotterraneo, ed evoca l’immagine delle zone sotterranee della psiche su cui poggiano i livelli superiori di vita e conoscenza. IL guscio sopra come casa è simbolo di stabilità e la sua lentezza è simbolo dell'eterno dove il tempo non conta e non passa. E' silenziosa come i saggi. 
Le tartarughe sono creature antiche, appaiono vecchie anche quando hanno pochi anni di vita,  per questo sono simbolo di anzianità e cioè saggezza nella vecchia, longevità, tradizione ancestrale. Sono creature mitiche, primordiali. Appartengono all’ordine dei Cheloni, il più antico tra i rettili di terra viventi. Sono il collegamento vivente tra acqua e terra. La forma esterna della tartaruga ha contribuito a tale credenza, spesso la si considera come una specie di cariatide dell'universo per la disposizione delle sue placche in relazione al suo corpo. Nell'antica Cina era vista come un essere profetico che partecipava alla longevità e alla saggezza del cosmo, motivo per il quale il suo carapace si impiega per la divinazione. Racconta la leggenda che quando ci fu la disastrosa piena del fiume Lo, la popolazione fece un sacrifico al Dio delle acqua ed emerse dall'acqua una tartaruga che aveva sul suo guscio dei punti che sommavano un quadrato magico (oggi chiamato Lo Shu), la cui caratteristica è che la somma di qualsiasi dei suoi lati è sempre 15. L'alternarsi dei numeri pari e dispari sulle caselle periferiche si interpreta come alternarsi armonioso di yang e yin. Nell'antica Cina ci si ispirava a questo quadrato per progettare templi e città suddivise in 3 × 3 settori. In base a quel quadrato il Feng shui e il libro dei I Ching fecero la teoria dei movimenti e dei tetragrammi con il ciclo solare. 
Nel Mondo dell'Avatar il tempo si divide prima della Tartaruga Leone e dopo la Tartaruga Leone: le tartarughe leone fungevano da protettori dell'umanità, consentendo agli umani di erigere città sui loro gusci. Ogni volta che gli abitanti delle loro città si avventuravano nelle Spirit Wilds , le creature davano alle persone la capacità di dominare l'elemento a cui la tartaruga era affiliata; il potere doveva essere restituito al loro rientro in città. Tuttavia, dopo la creazione dell'Avatar, le tartarughe leone rinunciarono ai loro ruoli di protettori dell'umanità e le persone furono lasciate a fare le proprie case sparse in tutto il mondo, il che alla fine portò alla divisione del mondo nelle quattro nazioni . Ma l'Avatar nasce, come Adamo ed Eva, da un azione illegale, dalla disubbidienza di un membro. Wan , il primo Avatar. 

Figura mitologica, come il Drago, di dubbia esistenza, nonostante i reperti falsi e alcune prove archeologiche di scheletri volutamente manomessi per comprovare la sua esistenza in tempi remoti.
Oggi l'unicorno è visto come il simbolo universale della purezza, ma durante i primi anni della loro "leggenda" erano visti come creature assetate di sangue. Il primo racconto scritto dell'unicorno proviene dal testo "Indica", del medico greco Ctesia di Cnido, dove descrisse bestie in India (nel 398 a.C.) grandi come cavalli con un corno sulla fronte. Ma ben sappiamo che in quel epoca c'erano soltanto il rinoceronte indiano famoso per la sua diversità in Grecia quindi stava descrivendo molto probabilmente non un unicorno.
Nel I secolo d.C., sostenendo di citare Ctesia, il naturalista romano Plinio scrisse che l'unicorno era l'animale più feroce dell'India, con il corpo di un cavallo, la testa di un cervo, i piedi di un elefante, la coda di un cinghiale e con un corno sporgente dalla fronte. Plinio sostenne anche che catturare l'animale vivo fosse impossibile, una caratteristica che divenne significativa per la gente del Medioevo (dunque si trattava sicuramente di un rinoceronte). Poco più di un secolo dopo, lo studioso romano del II secolo d.C. Claudio Eliano scrisse un libro sugli animali basato su Plinio. Eliano scrisse che un unicorno, durante la stagione degli amori, si comporta in un modo estremamente gentile verso la femmina. Tale descrizione della creatura divenne un altro tratto altamente simbolico per autori e artisti del Medioevo, da qui nasce la leggenda che la bestia potesse essere catturata solo da una vergine. Nel III secolo, l'unicorno prese piede anche nei testi religiosi e venne associato all'allegoria fornita nel Physiologus, una raccolta di racconti di bestie del Medioevo, che identificava il cavallo con un solo corno a Cristo. Questa tendenza cambiò completamente il punto di vista sull'animale, descritto non più come "assetato di sangue", ma candido e puro che si lascia vedere soltanto dalle vergini. Il grande corno o dente del cetaceo Narvalo fu venduto come corno dell'unicorno durante il medioevo finchè non venne scoperta la verità. Venne usato per secoli come figura degli scudi, delle grandi ed Uniche famiglia, araldi, scudi, timbri, monete e via dicendo.
Ma l'errore più grande dove prese piede la credenza dell'unicorso fu nella traduzione della Bibbia della Vulgata dove nel salmo 21:22 dice "Sálvame de la boca del león, y líbrame de los cuernos de los unicornios", l'originale ebreo dice "reʼém" bovino enorme con corna, da questo fu tradotto in greco nella Biblia Septuaginta con il termine "monókeros" cioè rinoceronte e poi passato al latino come unicornium (è così che nascono i pettegolezzi). Oggi l'unicorno è una figura fiabesca molto importante, si trova in tantissime storie: Harry Potter, My Little Pony, Alice nel paese delle Meraviglie e tanti altri. 
Rimando ad un altro pos la mia interpretazione simbolica psicanalitica.

Nella simbolica medioevale l'unicorno era descritto come animale piccolo (a rappresentare l'umiltà) ma invincibile. Simile nell'aspetto a un cavallo bianco, simbolo di nobiltà e purezza, era provvisto di un solo lungo corno in mezzo alla fronte a simboleggiare la penetrazione del divino nella creatura. Adesso colleghiamo i simboli: la testa è la sede del pensiero, il corno che spunta è la forza è manifestazione di questo potere, infatti ricordiamo che nella Basilica di San Pietro in Vincoli, a Roma, si trova la tomba di papa Giulio II, il 216º papa della Chiesa cattolica, noto come “il Papa guerriero” o “il Papa terribile”, a cui è conferita la fondazione dei Musei Vaticani. Il mausoleo fu opera di Michelangelo dove si trava la famosa statua di Mosè che ha le corna. Perchè? Progettando la scultura, Michelangelo si basò sulla “Vulgata”, la traduzione latina della Bibbia dall’antica versione greca ed ebraica eseguita San Girolamo, tra la fine del IV e gli inizi del V secolo. Nel testo Girolamo narra che, dopo quaranta giorni, Mosè discese dal Sinai tornando alla sua gente portando sul capo le corna. Le parole “Karan” (raggi) e “Keren” (corna) nella Bibbia in lingua ebraica sono costituite dalle sole consonanti KRN. E’ il lettore in questo caso che deve interpretare il giusto significato. San Girolamo, pensando che solo Cristo potesse splendere di luce, sbagliò di tradurre il termine e decise di descrivere Mosè con due corna sulla testa. Così Michelangelo invece di una testa piena di luce, splendente per la sapienza acquisita gli fece le corna. Dunque anche per l'unicornio questo è il significato simbolico del corno: il terzo occhio splende così tanto di conoscenza e luce che esce fuori e diventa un potente corno. Di fatti il corno è scolpito con un onda a spirale (ricordiamo che erano corna di un cetaceo, il Narvalo, che venivano spacciate falsamente per corna di unicorno) resta pero il simbolo delle onde cerebrali come manifestazione di luce che provengono dalla nostra ghiandola pineale. 

CIVETTA O GUFO? 
La maggior parte delle persone non conosce la differenza tra gufo e civetta, ma è semplice: il gufo è più grande, la sua apertura alare arriva a 100cm quella della civetta a 60. Poi  Il gufo presenta dei caratteristici ciuffi di piume sulle orecchie o sopra gli occhi mentre la civetta no e per ultimo gli occhi del gufo sono rotondi quelli della civetta sono dischi obliqui. 
Sono animali notturni quindi vedono al buio, sono quindi simbolo di saggezza, di sapere guardare le cose occulte persino la morte, ragione per cui avevano nell'antichità anche un aspetto negativo e visti come uccelli di malaugurio. La civetta era chiamata, in antichità, “il gufo di Athene”. Nome che ha coadiuvato la confusione tra questi due uccelli. La civetta è simbolo di conoscenza e cultura. Nell’antichità greca, infatti, era attribuita alla Dea Atena, dea della saggezza e della conoscenza. La sua capacità di mimetizzarsi lo rende simbolo di prudenza ed adattabilità. 


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