GLI ARCANI VISTI COME ARCHETIPI
In tutte le culture del mondo, da tempi immemorabili, è esistita una visione onirica del mondo, immagini che ci accomunano, modi simili di concepire la vita e la morte, simboli uguali, persone che hanno gli stessi sogni (cadute in burroni, impossibilità a muoversi, denti che cadono, morsi da un animale), lo stesso vale per le forme geometriche, i colori, le piante. Questi simboli sono come dei punti di riferimento di crescita di tutta l'umanità. Jung lo chiamò Archetipi e ne identificò 12 (sedimenti dell'inconscio collettivo, le placche tectoniche dell'inconscio umano), ma in realtà sono infiniti. Valo lo stesso per i sacramenti, la Chiesa ne istituzionalizzo 7 ma sono infiniti (se sacramentum è tutto ciò che ti avvicina al sacro, qualsiasi cosa attraverso la quale tu possa incontrarti con il sacro quello è un sacramento). Gli Arcani in quanto immagini evocative sono cariche di simbolismo, piene di significati nascosti, appunto esoterici, ma anche psicanalitici, perchè se riuscissimo a specchiarci in essi ritroveremmo in ogni arcano una parte Arcana di noi, cioè nascosta, fondante, potente. In questo album cercheremo di analizzare gli Arcani come Archetipi, aggiungendo anche i 12 archetipi Junghiani alcuni dei quali posso persino identificarsi con degli Arcani veri e propri come vedremo.
IL MATTO (Tarot Luis Royo)
Il matto, il folle, il giullare, è una figura essenziale sia nei Tarocchi che negli archetipi di Jung. Nei Tarocchi non ha un numero preciso, non lo si può catalogare, come le menti brillanti, come il genio, come le personalità ricche (hanno in sè tutte le culture, spaziano in qualunque argomento, sono aperti a tutto e a tutti), non ha schemi, non è omologabile. Lo zero nei Tarocchi è la sua universalità, come Socrate sa di tutto ma non sa Nulla in assoluto, non hanno una religione specifica ma sono posseduti da una spiritualità speciale. Eccentrici ma non si mettono mai al centro dell'attenzione; silenziosi, ma la loro presenza causa rumore, intrigo, interesse negli altri. In quanto folle si permette di dire qualsiasi cosa, soprattutto la verità più crudele, al limite non viene creduto nè preso sul serio, ma siccome lui non cerca approvazioni o comprensione, resta sempre se stesso. Lui è sempre in viaggio, ma perchè ormai è andato dappertutto: l'esilio è la sua patria, è soltanto un medicante di Assoluto. E' giullare perchè la sua felicità non dipende ormai dall'avere (una ragione) ma dall'Essere (spensierato). Perchè è matto? perchè ha perso tutto tranne la ragione, quindi presiede la creazione dell' IO (continua...)
Il matto nello spirito non si dà più pensieri, vive l'oggi, come un bambino, entra in comunione con l'energia primordiale; ricordiamo che il pensiero è quello che riempie il tempo e lo spazio, il matto scansa la ragione e si sommerge nell'eterno del fluire ed è in questa leggerezza che il Matto trova tutto lo spazio e il tempo per la creatività, la vitalità, la ricerca, infrange quindi le regole ma nessuno lo condanna perchè lui è fuori norma, con un astuzia del genere si permettere di essere se stesso in un mondo finto e siccome è finto lui non sente più il bisogno di curarsene. Lui fa credere a tutti che sta cercando il santo Graal, ma è lui stesso il Graal (cerca se stesso) e nessuno lo disturba, lo distrae, lo trattiene. Nessuno segue il suo passo, sempre un passo avanti alla massa, sempre con la mente altrove. Non sa stare dentro gli schemi ma li infrange senza far rumore. Ricordiamo che il giullare era l'unico che poteva nella corte prendere in giro il re, non era punibile perchè matto, questo simbolicamente sta a significare che il matto è la vocina della nostra coscienza che ci giudica, ci contraddice, ci punisce, ascoltatela e fatevi una risate e prendetevi in giro, in quel modo sanerete le proprie ferite con saggezza. Il Matto in noi è quell'energia destabilizzante che ogni tanto scoppia straripante e trabocca rischiando di travolgere tutto e tutti e qui c'è lo spartiacque: chi è il vero matto e chi finge di esserlo? (Continua...)
IL MAGO (Tarot Luis Royo)
Dopo il Matto ci occupiamo del Mago, perchè anche se il Matto è l'Arcano più sublime dei Tarocchi, lo è quando rinchiude in sè la completezza (Yin e Yang, sapienza e stoltezza, nulla e tutto), ma per diventare saggio il Matto deve essere prima un Eremita, ma l'eremita senza la conoscenza rischia di diventare un falso mistico ecco perchè entra in gioco il Mago. Mentre il Matto affronta la nostra dimensione inconscia (colonna destra dell'albero della vita, il cuore) il Mago approfondisce quella cosciente (colonna sinistra nella Kabbalah dell'albero, la testa), quindi è la nostra capacità mentale analitica, razionale. Tutti noi siamo dei maghi nell'intendimento: dubitiamo, immaginiamo, riflettiamo, ricordiamo; Infatti il termine mago proviene dall'antico persiano "magidan" verbo che significa discernere, purificare, scegliere, è il laboro alchemico del nostro mago mentale. Più una persona è profonda, convinta, sicura di sè e capace di spiegare il suo mondo interiore e più si percepisce la sua magia. Jung lo definisce come archetipo, la capacità di far apparire fuori quello che abbiamo dentro, di trasformare il nostro spirito in realtà, sogni in concretezza, sentimenti in azioni, ecco la più grande delle magie. Il Mago è il numero 1 nei Tarocchi, è l'inizio, la forza che tenderà alla perfezione, all'unità, al divino. Dal Matto tutti si tengono alla larga, invece tutti si avvicinano al Mago.
IL MAGO (Rich Black Tarot)
Mentre il Matto acquista la potenza di capire il silenzio nel silenzio, chi entra in contatto con l'energia del Mago acquista padronanza della parola, tiene banco, è il centro dell'attenzione; i maghi incantano e stupiscono, ma proprio per questo iniziano a farsi dei nemici e per tenere sotto controllo la loro lucidità ricorrono all'astuzia, alle strategie e persino alle bugie (trucchi da mago). Se il Mago in noi è, come ben intuito da Jung, la capacità di cogliere l'energia creative e trasformativa, tutti noi non facciamo altro che magia: cos'è cucinare, ballare, lavorare, il sesso, lo sport, guardare un film o leggere un bel libro? sono rituali attraverso i quali noi cerchiamo di caricarci di energie. Tutto il concetto di magia è basato sull'energia. La differenza tra un mago e un ciarlatano sta nel fatto che il mago sa raccogliersi per magnetizzare l'energia per cui riesce ad avere energia positiva, mentre il ciarlatano ha bisogno costante di succhiare energia, non riesce a trattenerla (uno stregato di 2 spiccioli, ma ne parlerò nel terzo post sul mago negativo). I maghi adorano la natura, i posti spettacolari perchè carichi di energia (templi, catacombe, grotte, cime di montagne, ecc...), i rituali sono anche una fonte di energia potente. La più grande potenza del Mago è trasformare l'odio in perdono, fare scomparire la paura e i sensi di colpa dalla psiche umana (altro che psicologo), ma c'è anche chi non ce la fa a gestire l'energia negativa e diventa un mago maligno.
IL MAGO (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
Il mago che si lascia possedere dalla sua ombra usa il potere per dominare gli altri, non per avere padronanza di se stesso come fa il Mago Bianco. Non è discreto, affamato di protagonismo, siccome non riesce a magnetizzare l'energia positiva è sempre ansioso, curioso, impiccione, pettegolo, amante per tale di eventi mondani e la sua debolezza lo porta a farsi dei fedeli dai quali rubare anche la loro energia visto che da solo non si sa bastare, energia non solo affettiva ma anche economica, tipico di chi si fa pagare per i suoi trucchi. L'energia positiva è gratuita, come l'aria, come il sole, come il vento, quella negativa si presenta come potere e va pagato (basta pensare ai sacramenti della Chiesa, se li fa pure pagare), in questo modo non ha contatto con il divino, ma si erge se stesso come essere supremo, si crede un dio.
GLI ARCANI SONO VOCI INTIME NON CHIACCHIERE DA PETTEGOLI
Sono sempre rimasto sbalordito quando sento i consulti sugli arcani in varie chat e gruppi, perchè?
I tarocchi non ti parlano degli altri, gli arcani non sono pettegoli, gli arcani ti parlano in primis a te di te stesso, quindi non si chiede: "voglio sapere se lui è positivo" ma si chiede: "sono io positivo nei suoi riguardi?"; non si chiede: "piaccio io a quella persona?" ma si chiede "Quanto sono io amabile per l'altro?", non si chiede: "avrò un lavoro?" ma si chiede: "quanto sono io disponibile, capace e ricettivo per l'attività?"; non si chiede: "mi è fedele?" ma si chiede: "quanto sono io sicuro di me stesso da infondere fiducia nel'altro?" chi davvero usa bene gli arcani non si impiccia senza alcun consenso della vita altrui, questo va contro la legge dela libertà e dell'energia pulita e positiva, per questo mi si drizzano i capelli quando sento dire: "vuoi che il tuo ex torni da te? cartomante esegue rincontro" ma scherziamo? La persona ha una libertà, non è una cosa da rintracciare, non è un cane al guinzaglio da poter riprendersi a volontà, non è un drone pilotato. Ovvio che si può influire, ma siete coscienti che state usando le energie in maniera negativa? Più usate i tarocchi, i Ching, l'astrologia, ecc... in questo modo maligno e più diventate oscuri e tetri dentro.
IL MATTO (Tarot Luis Royo)
Il matto, il folle, il giullare, è una figura essenziale sia nei Tarocchi che negli archetipi di Jung. Nei Tarocchi non ha un numero preciso, non lo si può catalogare, come le menti brillanti, come il genio, come le personalità ricche (hanno in sè tutte le culture, spaziano in qualunque argomento, sono aperti a tutto e a tutti), non ha schemi, non è omologabile. Lo zero nei Tarocchi è la sua universalità, come Socrate sa di tutto ma non sa Nulla in assoluto, non hanno una religione specifica ma sono posseduti da una spiritualità speciale. Eccentrici ma non si mettono mai al centro dell'attenzione; silenziosi, ma la loro presenza causa rumore, intrigo, interesse negli altri. In quanto folle si permette di dire qualsiasi cosa, soprattutto la verità più crudele, al limite non viene creduto nè preso sul serio, ma siccome lui non cerca approvazioni o comprensione, resta sempre se stesso. Lui è sempre in viaggio, ma perchè ormai è andato dappertutto: l'esilio è la sua patria, è soltanto un medicante di Assoluto. E' giullare perchè la sua felicità non dipende ormai dall'avere (una ragione) ma dall'Essere (spensierato). Perchè è matto? perchè ha perso tutto tranne la ragione, quindi presiede la creazione dell' IO (continua...)
IL MATTO (Rich Black Tarot)
IL MATTO CHE HA PERSO TUTTO TRANNE LA RAGIONEIl matto nello spirito non si dà più pensieri, vive l'oggi, come un bambino, entra in comunione con l'energia primordiale; ricordiamo che il pensiero è quello che riempie il tempo e lo spazio, il matto scansa la ragione e si sommerge nell'eterno del fluire ed è in questa leggerezza che il Matto trova tutto lo spazio e il tempo per la creatività, la vitalità, la ricerca, infrange quindi le regole ma nessuno lo condanna perchè lui è fuori norma, con un astuzia del genere si permettere di essere se stesso in un mondo finto e siccome è finto lui non sente più il bisogno di curarsene. Lui fa credere a tutti che sta cercando il santo Graal, ma è lui stesso il Graal (cerca se stesso) e nessuno lo disturba, lo distrae, lo trattiene. Nessuno segue il suo passo, sempre un passo avanti alla massa, sempre con la mente altrove. Non sa stare dentro gli schemi ma li infrange senza far rumore. Ricordiamo che il giullare era l'unico che poteva nella corte prendere in giro il re, non era punibile perchè matto, questo simbolicamente sta a significare che il matto è la vocina della nostra coscienza che ci giudica, ci contraddice, ci punisce, ascoltatela e fatevi una risate e prendetevi in giro, in quel modo sanerete le proprie ferite con saggezza. Il Matto in noi è quell'energia destabilizzante che ogni tanto scoppia straripante e trabocca rischiando di travolgere tutto e tutti e qui c'è lo spartiacque: chi è il vero matto e chi finge di esserlo? (Continua...)
IL MATTO (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
SE NON SON MATTI, NON LI VOGLIAMO? ... MENO MALE !
Come ogni energia il Matto può essere sia positivo che negativo, quando non riesce a controllare quella genialità che lo sovrasta, il matto non dando un senso all'assurdo distrugge tutto ciò che gli sembra assurdo ed è allora che diventa stupido.
Il vero folle nello spirito sa contenere l'eruzione e l'erudizione di questo vulcano energetico, ma siccome diventa una persona speciale molti cercano di imitarlo. Infatti molti credono di essere matti ma sono soltanto degli scellerati, l'ombra psichica del folle divino mancato li smaschera:
sono superficiali, irrazionali, persino la loro ironia non è fine nè sarcastica ma sciocca e futile. La negatività li sovrasta quindi irrequieti, logorroici, incapaci di impegnarsi, di stare in solitudine, di portare a termine un progetto. Si accomunano in masse che credono di essere tutti dei folli sensati e simpatici, ma in realtà hanno soltanto imparato a far colpo dicendo "se non son matti non li vogliamo" ma meno male (anche perchè i veri matti non si fanno mai propaganda, non si lodano, non si compiacciono della loro ferita), questi non hanno una follia divina bensì animale, son proprio folli davvero tanto che il loro comportamento lo rivela, perchè siccome si credono matti non rispettano le regole e diventano degli stupidi distruttori, chiassosi e disordinati, non di rado cadono in preda alle droghe, al fanatismo, alle dipendenze di ogni tipo, persino quell'affettiva e religiosa fanatica, falsi mistici, quindi tipico da deficienti, altro che follia divina. Il Matto è diverso, l'ebete vuole sentirsi diverso, sono due cose molto diverse. Volete mettere alla prova il falso matto? criticatelo, non approvatelo, prendetelo in giro... non sa ridere di se stesso, da solo si giudica male per far umilmente colpo sugli altri, ma guai se tu lo giudichi male, ti colpisce. Negateli la ragione ed impazzisce, da solo non ne ha una di ragione, il suo è il pensare comune, un vero ebete.
IL MATTO ... MA MATTO PER DAVVERO!
In tutte le carte dell'Arcano del Matto il personaggio si fa accompagnare da un animale, di solito è un cagnolino. Simbolo di una parte della nostra psiche, l'istinto selvaggio, una vocina che ci indica spesso la rotta da seguire o da evitare: è il grillo parlante di Pinocchio, il cagnolino di Dorothy Toto nel Mago di Oz, è il gatto con gli Stivali del Mugnaio ... ma quell'istinto se viene soppresso, può ucciderci, renderci nevrotici, ostili, sempre adirati. Osservate in alcune carte (anche in quella classica marsigliese) che il cagnolino dietro il Matto salta e gli stappa parte del pantalone scoprendoli una chiappa, quindi ci mette a nudo, rivela la nostra parte intima, vulnerabile: l'inconscio !
Dopo il Matto ci occupiamo del Mago, perchè anche se il Matto è l'Arcano più sublime dei Tarocchi, lo è quando rinchiude in sè la completezza (Yin e Yang, sapienza e stoltezza, nulla e tutto), ma per diventare saggio il Matto deve essere prima un Eremita, ma l'eremita senza la conoscenza rischia di diventare un falso mistico ecco perchè entra in gioco il Mago. Mentre il Matto affronta la nostra dimensione inconscia (colonna destra dell'albero della vita, il cuore) il Mago approfondisce quella cosciente (colonna sinistra nella Kabbalah dell'albero, la testa), quindi è la nostra capacità mentale analitica, razionale. Tutti noi siamo dei maghi nell'intendimento: dubitiamo, immaginiamo, riflettiamo, ricordiamo; Infatti il termine mago proviene dall'antico persiano "magidan" verbo che significa discernere, purificare, scegliere, è il laboro alchemico del nostro mago mentale. Più una persona è profonda, convinta, sicura di sè e capace di spiegare il suo mondo interiore e più si percepisce la sua magia. Jung lo definisce come archetipo, la capacità di far apparire fuori quello che abbiamo dentro, di trasformare il nostro spirito in realtà, sogni in concretezza, sentimenti in azioni, ecco la più grande delle magie. Il Mago è il numero 1 nei Tarocchi, è l'inizio, la forza che tenderà alla perfezione, all'unità, al divino. Dal Matto tutti si tengono alla larga, invece tutti si avvicinano al Mago.
IL MAGO (Rich Black Tarot)
Mentre il Matto acquista la potenza di capire il silenzio nel silenzio, chi entra in contatto con l'energia del Mago acquista padronanza della parola, tiene banco, è il centro dell'attenzione; i maghi incantano e stupiscono, ma proprio per questo iniziano a farsi dei nemici e per tenere sotto controllo la loro lucidità ricorrono all'astuzia, alle strategie e persino alle bugie (trucchi da mago). Se il Mago in noi è, come ben intuito da Jung, la capacità di cogliere l'energia creative e trasformativa, tutti noi non facciamo altro che magia: cos'è cucinare, ballare, lavorare, il sesso, lo sport, guardare un film o leggere un bel libro? sono rituali attraverso i quali noi cerchiamo di caricarci di energie. Tutto il concetto di magia è basato sull'energia. La differenza tra un mago e un ciarlatano sta nel fatto che il mago sa raccogliersi per magnetizzare l'energia per cui riesce ad avere energia positiva, mentre il ciarlatano ha bisogno costante di succhiare energia, non riesce a trattenerla (uno stregato di 2 spiccioli, ma ne parlerò nel terzo post sul mago negativo). I maghi adorano la natura, i posti spettacolari perchè carichi di energia (templi, catacombe, grotte, cime di montagne, ecc...), i rituali sono anche una fonte di energia potente. La più grande potenza del Mago è trasformare l'odio in perdono, fare scomparire la paura e i sensi di colpa dalla psiche umana (altro che psicologo), ma c'è anche chi non ce la fa a gestire l'energia negativa e diventa un mago maligno.
IL MAGO (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
Il mago che si lascia possedere dalla sua ombra usa il potere per dominare gli altri, non per avere padronanza di se stesso come fa il Mago Bianco. Non è discreto, affamato di protagonismo, siccome non riesce a magnetizzare l'energia positiva è sempre ansioso, curioso, impiccione, pettegolo, amante per tale di eventi mondani e la sua debolezza lo porta a farsi dei fedeli dai quali rubare anche la loro energia visto che da solo non si sa bastare, energia non solo affettiva ma anche economica, tipico di chi si fa pagare per i suoi trucchi. L'energia positiva è gratuita, come l'aria, come il sole, come il vento, quella negativa si presenta come potere e va pagato (basta pensare ai sacramenti della Chiesa, se li fa pure pagare), in questo modo non ha contatto con il divino, ma si erge se stesso come essere supremo, si crede un dio.
IMPERATRICE (Tarot Luis Royo)
Negli archetipi di Jung troviamo un solo principio ordinatore, lui lo chiama il Sovrano, mentre nei tarocchi ci sono invece 4 Arcani che la fanno da padroni e da padrone: Imperatrice, Imperatore, Papa e Papessa. Perchè? perchè ognuno ha il suo ruolo nella nostra dimensione duale sia materiale che spirituale, quindi all'Imperatrice e l'Imperatore tocca la dimensione terrena, mentre al Papa e la Papessa la dimensione spirituale, sono loro che gestiscono il regno dell'anima e impongono la padronanza dell'Io. Sono in coppia ovviamente per collegarli a livello pratico e psicologico alle nostre dimensioni interiori che hanno valenze sia maschili che femminile: la volontà (cuore) con i suoi sentimenti (Yin) e passioni (femminile) e qui entra in gioco l'Imperatrice; invece l'intendimento (testa) con i suoi ragionamenti (Yang) e calcoli (maschile) e qui entra in gioco l'Imperatore. Ma per ora occupiamoci di lei (le donne per prima).
In alcune carte si presenta con i seni scoperti e con le gambe sul trono molto divaricate, perchè lei è vita interiore, è la creatività femminea della nostra psiche, è lei che gestisce il nostro contatto con il mondo esterno, è l'istinto, canalizza le emozioni, decreta i ricordi, ma il tutto per meterlo in pratica nella realtà (La papessa ne fa il contrario, conserva tutto dentro).
L'IMPERATRICE (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
In noi ci sono due dimensioni: spirituale e materiale, anima e corpo, una parte Yin e un altra Yang, una dimensione psichica maschile e una femminile (in tutti sia uomini che donne). Se trascuriamo l'ombra del femmineo diventiamo preda di quella maschile, esempio quando l'uomo non sviluppa la sua delicatezza, il tatto, le attenzioni, l'ascolto (tutte potenzialità femminee) allora è preda dell'ombra maschile dunque diventa despota, aggressivo, arrogante (maschilista), ma questo stesso esempio vale per la donna. L'imperatrice quando è sola (ricordate Eva, venne tentata dal serpente soltanto quando era da sola) quando l'Imperatore non si fa sentire, diventa preda della sua ombra maschile (quante donne oggi femministe non diventano peggio dei maschi in quanto maschiliste?). Quando l'Imperatrice è preda della sua Ombra negativa uccide il mago, cioè diventa ottusa; poi esilia il matto, cioè diventa rigida, autoritaria, despota, isterica. Tutta l'energia della sua belleza interiore si riversa esternamente, tipico di chi punta soltanto alle apparenze, l'anima vanitosa, egocentrica, molto infatuata di se stessa (il suo sguardo è un selfie patologico, vede soltanto se stessa). E' una diva, il suo regno è in decadenza, ma lei cura solo se stessa. Il suo trono è il corpo, lo spoglia, lo sbandiera, si svuota, ubbidisce ai suoi istinti più servili. Per evitare questo scompenso psichico dobbiamo quindi sviluppare in noi le caratteristiche opposte dell'Arcano dell'Imperatore.
Negli archetipi di Jung troviamo un solo principio ordinatore, lui lo chiama il Sovrano, mentre nei tarocchi ci sono invece 4 Arcani che la fanno da padroni e da padrone: Imperatrice, Imperatore, Papa e Papessa. Perchè? perchè ognuno ha il suo ruolo nella nostra dimensione duale sia materiale che spirituale, quindi all'Imperatrice e l'Imperatore tocca la dimensione terrena, mentre al Papa e la Papessa la dimensione spirituale, sono loro che gestiscono il regno dell'anima e impongono la padronanza dell'Io. Sono in coppia ovviamente per collegarli a livello pratico e psicologico alle nostre dimensioni interiori che hanno valenze sia maschili che femminile: la volontà (cuore) con i suoi sentimenti (Yin) e passioni (femminile) e qui entra in gioco l'Imperatrice; invece l'intendimento (testa) con i suoi ragionamenti (Yang) e calcoli (maschile) e qui entra in gioco l'Imperatore. Ma per ora occupiamoci di lei (le donne per prima).
In alcune carte si presenta con i seni scoperti e con le gambe sul trono molto divaricate, perchè lei è vita interiore, è la creatività femminea della nostra psiche, è lei che gestisce il nostro contatto con il mondo esterno, è l'istinto, canalizza le emozioni, decreta i ricordi, ma il tutto per meterlo in pratica nella realtà (La papessa ne fa il contrario, conserva tutto dentro).
IMPERATRICE (Rich Black Tarot)
Nell'albero della Kabbalah, è l'Imperatrice che unisce il Mago con il Matto, perchè lei è la parte senziente che rende unita quella cosciente con quell'inconscia, in altre parole lei da alla luce la comprensione istintiva. Infatti Jung dice che il Sovrano è tale dopo aver ucciso il drago ricuperato il tesoro e rifondato il suo regno nella pace. L'imperatrice è quindi la forza attiva della maturità, del saper gestire gli impegni, far fronte alle difficoltà, promuove la pace, mantiene l'ordine, elargisce la prosperità. E' quella forza che si permette di avere i piedi per terra ed assumere un atteggiamento realistico (Papessa invece punta più al mondo spirituale e virtuale). Diventare l'imperatrice della propria vita non è la fine del viaggio, ci vuole anche l'equilibrio, bisogna scoprire e sviluppare in noi l'Imperatore, deve mantene i contatti con la conoscenza (del Mago) e la saggezza (del Matto). Ma cosa succede quando l'Imperatrice rimane sola? ecco qui la svolta negativa:
In noi ci sono due dimensioni: spirituale e materiale, anima e corpo, una parte Yin e un altra Yang, una dimensione psichica maschile e una femminile (in tutti sia uomini che donne). Se trascuriamo l'ombra del femmineo diventiamo preda di quella maschile, esempio quando l'uomo non sviluppa la sua delicatezza, il tatto, le attenzioni, l'ascolto (tutte potenzialità femminee) allora è preda dell'ombra maschile dunque diventa despota, aggressivo, arrogante (maschilista), ma questo stesso esempio vale per la donna. L'imperatrice quando è sola (ricordate Eva, venne tentata dal serpente soltanto quando era da sola) quando l'Imperatore non si fa sentire, diventa preda della sua ombra maschile (quante donne oggi femministe non diventano peggio dei maschi in quanto maschiliste?). Quando l'Imperatrice è preda della sua Ombra negativa uccide il mago, cioè diventa ottusa; poi esilia il matto, cioè diventa rigida, autoritaria, despota, isterica. Tutta l'energia della sua belleza interiore si riversa esternamente, tipico di chi punta soltanto alle apparenze, l'anima vanitosa, egocentrica, molto infatuata di se stessa (il suo sguardo è un selfie patologico, vede soltanto se stessa). E' una diva, il suo regno è in decadenza, ma lei cura solo se stessa. Il suo trono è il corpo, lo spoglia, lo sbandiera, si svuota, ubbidisce ai suoi istinti più servili. Per evitare questo scompenso psichico dobbiamo quindi sviluppare in noi le caratteristiche opposte dell'Arcano dell'Imperatore.
IMPERATORE (Tarot Luis Royo)
“Il giovane parte all’avventura, uccide il drago e trova il tesoro che ridà vita a una cultura morente. In seguito al ritorno dell’eroe, il regno si trasforma e torna a vivere una volta ancora, mentre il giovane eroe diventa il nuovo Sovrano.” Così James Hillman ci descrive l'archetipo del Sovrano che sta per l'Imperatore negli Arcani. E' il principio maschile psichico in tutti noi, ordinatore, intraprendente, che dà stabilità, infatti ha il numero 4, punti cardinali di riferimento, mura di una casa, il quadrato in quanto ordine e legge, equilibrio in quanto raduna gli elementi della natura. Lui è pronto all'azione, senza questa disponibilità si diventa soltanto politici, chiacchiere e l'Imperatrice diventa isterica, lunatica, falsi mistici, teorici. Lui è al servizio dell'Imperatrice e non il contrario, infatti il suo scudo è l'aquila di lei (dietro un grande uomo si nasconde sempre una grande donna).
IMPERATORE (Rich Black Tarot)
L'imperatore è la forza di volontà, è l'ottimismo che cerca di realizzare i sogni dell'Imperatrice, è la spinta che incarna, materializza, realizza. Nell'albero della vita è lui che concilia l'arcano del Matto con l'Imperatrice, cioè è quella dimensione di sano divertimento che rende lo spirito fine, regale, sarcastico ma mai futile. E mentre l'Imperatrice si abbina col Matto, l'Imperatore si concilia sempre con il Mago, queste sono le carte di miglior abbinamento, perchè l'Imperatore senza la saggezza del Mago diventa facilmente un esaltato, un protagonista, un politico e il regno cadrebbe in rovina.
IMPERATORE (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
L'imperatore quando cadde vittima della sua Ombra (e cioè l'amore mancato dell'Imperatrice) il suo regno va in rovina, è la nostra volontà distruttiva, affarista, materialista, abuso di potere, ricerca soltanto del piacere fine a se stesso. Crede di sapere tutto, confonde il suo potere con la conoscenza e diventa arrogante, intransigente e maniaco di una perfezione inesistente. Questa è una delle ombre più pericolose per lo spirito umano, ahimè, di cui le più frequenti vittime sono i governanti di questo mondo, i capi politici.
PAPESSA O SACERDOTESSA (Tarot Luis Royo)
Arcano meraviglioso ma molto controverso nella lettura, già il nome è in conflitto, come lo è la materia contro lo spirito, perchè alla donna non è stato socialmente concesso il potere spirituale (non esistono Papesse o sacerdotesse nel mondo patriarcale e maschilista), azione del tutto arbitraria perchè la donna è fonte di vita, è lei che partorisce, è lei che concepisce, non a caso Jung dà a lei la dimensione psicologica femminea dell'intuito spirituale, della trascendenza divina, chiamandola Anima, Eva. Per questa ragione nei Tarocchi molti non sanno leggere la Papessa, non ne hanno nella vita pratica un esempio. Lei è il grembo interiore dell'anima, la gestazione nello spirito, la conoscenza (non razionale) intuitiva e sensibile.
PAPESSA O SACERDOTESSA (Rich Black Tarot)
La Papessa incarna un grande mistero: il vuoto, questo è molto sentito sia nella psiche femminile che nel corpo delle donne. Perchè? la donna ha un organo vuoto: l'utero, non per caso la donna vive la sessualità in maniera più profonda, se manca a lei un cenno spirituale si svuota e diventa solo carne. Il vuoto nello Spirito è il contenitore, la forma della Totalità, l'accoglienza dell'Essere, non per caso la Papessa è abbinata nella Kabbalah alla Casa, è lei la nostra tana, riposo, e da dove siamo nati? dall'utero, la nostra sorgere. La Papessa quindi è la sorgente dell'energia vitale, ma è una sorgente molto introspettiva: lei si tiene tutto dentro, non cerca le lodi, non cerca il potere ed è qui il suo punto debole: tendenza all'astrattismo e allo spiritualismo (come vedremo nel post successivo); a salvarla da questo estremo dovrebbe essere il Papa (ma ahimè come vedremo lui spesso si lascia ingarbugliare in potere sociale e politica mettendosi alla pari dell'Imperatore). Le mani della Papessa giunte formano una coppa, appunto un ventre, è lei la forma meditativa in noi; rappresentata con il numero 2, emana nell'albero della vita dal 1, la Corona, l'Uno assoluto. In lei ha inizio la vita, il duale. POche Papesse ha il nostro mondo, tutte nascoste, non capite, persino perseguitate (Lilith, Maria Magdalena, Iside, Nefertiti...).
LA PAPESSA O SACERDOTESSA (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
Ma cosa succede se l'Arcano della Papessa è negativo? E' da distinguere innanzitutto se la sua ombra è per eccesso o per mancanza. Se è per eccesso allora diciamo che la divinità le ha dato in testa, è tipico delle persone che si credono mistiche, profeti, illuminati, che sfiorano lo stesso Dio ma non lo sono affatto. Invece per mancanza è quando questa nostra dimensione perde ogni capacità spirituale, quando le persone misconoscono la loro anima, non sanno neppure cosa sia. Qui la Papessa resta divina ma ignara, quindi nevrotica, non di rado sono persone che hanno avuto una mancanza materna oppure una madre troppo rigida. Il loro amore è un Dio mancato quindi amiche perfide, moglie gelose, suocere invadenti e possessive che impongono la loro divinità ovunque, insomma sono donne frustrate che però (in quanto Papesse) fanno pagare agli altri le loro delusioni. Se ad avere la Papessa interiore frustrata fosse un uomo? vi troverete con un misogino per eccesso o un omofobo per mancanza oltre quanto già detto per la donna. A salvare la Papessa dell'oblio dovrebbe essere l'Arcano del Papa, un attenzione maschile presente e sicura, spirituale ed illuminante. Diciamo che negli arcani è il Papa a far le domande e la Papessa a rispondere, ma quando vien meno la loro spiritualità è la Papessa a far sempre domande e pretese (assillante) mentre lui ad inventare non risposte ma scuse (un Papa di questo genere finisce per immischiarsi in politica, come avviene nella nostra società vaticanista, ed abbandonare la via spirituale cioè la sua Papessa o divinità).
IL PAPA (Tarot Luis Royo)
Un altro Arcano molto complesso è il Papa, spesso inteso ed interpretato con il condizionamento sociale che abbiamo del personaggio del Papa in Vaticano che si è allontanato atrocemente da quello che incarna simbolicamente la sua figura (per quello la chiamo personaggio e non personalità). Il Papa negli archetipi junghiani fa sempre parte del sovrano, ma come diceva Gesù "il suo regno non è di questo mondo" (nel terzo post, la negatività del Papa, vedremo quando il Papa si immischia nei regni terreni: politica ed economia). Il Papa è l'ispirazione, la genialità, l'evoluzione in verticale, l'ascensione, la saggezza e l'esperienza. Esprimendo la connessione tra Terra e Cielo, indica la possibilità di trascendere ad un livello evolutivo superiore. Rappresenta la vita psichica, lui è l'anima dell'Anima (la Papessa). E' l'Animus junghiano. La forza Yang catalizzante. Nell'albero della vita è il sentiero che permette di unire il materiale con lo spirituale, il cielo con la terra, l'esterno con l'interno, è il Verbo che si fa carne, le idee che diventano azioni.
IL PAPA (Rich Black Tarot)
L'arcano del Papa è una trasformazione alchemica, in noi si manifesta il divino, lui segue le leggi della natura, riflette le leggi dell'universo, donde la figura geometrica che lo rappresenta è il pentagramma, il numero 5, l'Etere come quinto elemento è lo spiraglio attraverso il quale l'anima coglie la dimensione dello spirito. Il potere del Papa è rendere reale lo spirituale, infatti nell'albero della vita il suo sentiero porta dalla saggezza all'amore cioè la teoria alla pratica. Dietro il Papa nella Kabbalah si nasconde il Matto, per questo motivo il vero Papa è quello che porta a compimento la pazzia dello Spirito: l'amore. Ma quando il Papa fallisce il suo compito? quando al posto del Matto si nasconde il mago? diventa un politico, ecco qui la negatività del Papa:
IL PAPA (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
L'ombra del Papa, quando l'Arcano perde la sua essenza, quando il Papa non ha amore nè spiritualità (privo quindi della Papessa), non gli resta altro da fare che l'abuso di potere ed esercitare la sua negativa influenza sul mondo materiale, quindi politica ed economia, visto che quello spirituale l'ha perso. Questo è ciò che è avvenuto nella nostra dimensione sociale reale. il papato ha fatto della religione una politica mentre la politica ha fatto del potere una religione. A livello personale il Papa è quello che noi trasmettiamo agli altri, il nostro aspetto sociale, quindi le apparenze, per questo se la nostra energia non è accompagnata da altri Arcani validi, diventa difficile gestire la nostra immagine sociale che appare sempre superficiale, anche la persona più buona quando diventa un personaggio pubblico, prima o poi la massa cerca di tiragli fuori i panni sporchi in piazza (la vita privata). A salvare il Papa da questa ghigliottina (direi giornalistica) sarà l'Arcano della ruota, il lasciarsi andare e mischiarsi nella quotidianità, girare come tutti gli altri, essere normale, essere uno come tanti, perchè in un mondo di ladri non ti puoi mai nemmeno fingere onesto.
IL PAPA ... ARCANO RELATIVO YANG
A tutti noi è uscito il Papa al 6° arcano. Perchè? semplice: è il risultato dell'arcano Terra (il nostro nome) sommato per il suo specchio e se ben guardate tutti gli arcani sommati per il loro specchio è uguale a 23 quindi 2+3=5 . Se il nostro nome è come una sintesi di quello che noi siamo esternamente, il nostro viso, il suo specchio è la nostra coscienza e tutti ce l'abbiamo uguale, perchè la verità infondo è soltanto Una. Su questo arcano dobbiamo quindi meditare: è la nostra coscienza, va in alto, nel punto sephirot chiamato Da'at, il vuoto, l'infinito, l'inconscio, ma anche lì dentro c'è il Divino, la consapevolezza assoluta.
Nella prima disposizione delle carte (Arcano yang a sinistra, Arcano Lunare al centro ed Arcano assoluto yin a destra), il Papa è la nostra origine, il passato, la sinistra, quindi anche i nostri genitori, la nostra formazione infantile quindi divina, pura. In quel Papa c'è nascosto il nostro Bimbo/a divina!
A tutti noi è uscito il Papa al 6° arcano. Perchè? semplice: è il risultato dell'arcano Terra (il nostro nome) sommato per il suo specchio e se ben guardate tutti gli arcani sommati per il loro specchio è uguale a 23 quindi 2+3=5 . Se il nostro nome è come una sintesi di quello che noi siamo esternamente, il nostro viso, il suo specchio è la nostra coscienza e tutti ce l'abbiamo uguale, perchè la verità infondo è soltanto Una. Su questo arcano dobbiamo quindi meditare: è la nostra coscienza, va in alto, nel punto sephirot chiamato Da'at, il vuoto, l'infinito, l'inconscio, ma anche lì dentro c'è il Divino, la consapevolezza assoluta.
Nella prima disposizione delle carte (Arcano yang a sinistra, Arcano Lunare al centro ed Arcano assoluto yin a destra), il Papa è la nostra origine, il passato, la sinistra, quindi anche i nostri genitori, la nostra formazione infantile quindi divina, pura. In quel Papa c'è nascosto il nostro Bimbo/a divina!
E' detto anche l'Arcano della scelta o l'innamorato, lui sta davanti a due donne, nè deve scegliere una? non per forza, magari ne sceglie tutte e due? e chi lo sa, forse il cupido colpirà invece le due donzelle che s'innamorano tra di loro e lui rimane solo? ecco il perchè è una carta molto ambigua. Incarna le scelte della vita, il bivio che spesso ci si presenta davanti. Nell'albero della vita nella Kabbalah, gli amanti sono una manifestazione ulteriore del Mago, ecco perchè chi è saggio sa scegliere, chi è Mago sa dove trovare l'amore e l'incanto. Chi è legato a questo Arcano è molto socievole più che solitario, una persona solare, decisa, convincente, ma l'energia degli amanti sono vampate, si accendono con facilità ma anche si spengono, ecco perchè volubili, disposti a continui cambiamenti. Anche Jung mette in risalto l'archetipo dell'Amante: "“Senza amore, lo Spirito non si impegna nella vita.” Infatti il pericolo di questa forza è la mancanza di equilibrio nelle scelte che lottano tra ciò che dice il cuore e ciò che dice la testa (ecco di nuovo le due donzelle)....
GLI AMANTI (Rich Black Tarot)
L'energia dell'Arcano degli Amanti, a livello psicologico, è la lotta interiore che abbiamo tutti noi nel tenere in equilibrio le scelta tra ciò che ci dice la testa e ciò che vuole il cuore: L’Io tende a opprimere l’Eros, lo Spirito, perchè in quel modo non deve affaticarsi a pensare e si slancia a ciò che è più immediato e cioè la passione, il desiderio, il puro volere senza ragioni. Il rischio è alto quando si fanno scelte di puro cuore, perchè si segue l'emozione senza un perchè, quindi viviamo le passione allo stato brado, un pò da animali, senza mai pensare alle conseguenze o le responsabilità. Il contrario è quando l'io tende a reprimere l'Eros, lo spirito, allora si fanno scelte soltanto di testa, per un forte senso del dovere o per un preciso calcolo di convenienza, ma il prezzo da pagare potrebbe essere molto alto: diventiamo tirati, rigidi, senza sapore, senza odore, senza passione, moralisti. Quando il nostro Io si integra con il suo Spirito allora le passioni diventano autentiche, equilibrate, consapevoli, si sa come e quando lasciarsi travolgere dalla passione senza per questo mancare ai propri impegni. Qualunque sia la scelta saprai poi ricondurla verso il fine giusto, persino la scelta sbagliata.
GLI AMANTI (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
E cosa avviene quando l'arcano degli Amanti diventa preda della sua forza negativa? E' in balia delle indecisioni, si diventa inconcludenti e questa mancanza di spinta viene rafforzata con la paura. Allora siamo privi di coraggio per decidere oppure di discernimento per valutare, siamo in balia della pura passione che ci spinge a sceglier senza la conoscenza. Coinvolgimenti amorosi o superficiali o fragili che mollano alla prima difficoltà o distruggono tutto al primo ostacolo. Scelte frettolose, azione spensierata non affidabile. Opere sempre lasciate in sospeso. inconcludente per mancanza di lucidità e paura di non sapere dove si va a finire, la ragione è la mancanza di chiarezza per il mancato contatto con la vita interiore, donde impotenza d'azione, blocco emotivo o mentale, turbe affettive, scelte coatte o subite. In casi estremi la persona diventa idealista, mai concreta, con l'ingannevole convinzione di non sbagliare mai le proprie scelte.
IL CARRO (Tarot Luis Royo)
Nella Kabbalah il caro è l'anima intellettuale, quella che mette in moto i pensieri, infatti è una emanazione del Mago. E' la ragione trainata dalle passioni che però, siccome sono duale, devono essere ben governate: i cavalli, la forza della volontà, simboleggia due poteri antagonisti, che si devono dominare per poter avanzare trionfanti nella vita, senza cadere negli eccessi e nella rovina dell'uno o dell'altro. Questo arcano ci immette sulla strada, è la praticità della vita. E' una carte di potere: sai dove andare e cosa fare, ma ...
IL CARRO (Rich Black Tarot)
Il cocchio è tenace, travolgente, trascinante. Adora aggirarsi per tenere tutto sotto controllo, ma spesso scatenato. Il Mito di Fetonte incarna alla perfezione l'arcano del carro:
Era il più giovane dei figli di Helios e fu sfidato dal coetaneo Epafo sul fatto di poter provare la sua divina discendenza e così, ottenute le rassicurazioni dalla madre, si recò verso l'estremo Est ed oltre il fiume Stige per incontrare il padre.
Dal padre, ottenne la promessa che il dio avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di dimostrare che di lui ne fosse il padre e così Fetonte ottenne il permesso di guidare il carro solare per un giorno.
Giovane e avventato però, si dimostrò inesperto nel gestire le redini e tenere a bada i cavalli di Helios e così perse il controllo ed il carro si avvicinò troppo alla Terra e ne asciugò i fiumi, bruciò le foreste e ne incendiò il suolo, che in Africa divenne deserto e la pelle degli etiopi si colorò di nero.
Zeus, sconvolto dalla distruzione, colpì il carro con un fulmine e fece cadere Fetonte nelle acque del fiume Eridano dove annegò e fu compianto dalle sorelle Eliadi.
Il rischio quindi è quello di voler dimostrare agli altri le vostre capacità piuttosto che a voi stessi, allora si diventa imprudenti e sciocchi.
IL CARRO (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
Il carro segue la sua strada, ma quando sbanda, quando prende scorciatoie avventuroso, insomma quando il Carro in preda alla negatività va alla sbaraglio diventa un carro armato: spirito travolgente, arrogante, irruente, prepotente, cioè senza freni. Prendi il mondo a testate senza testa cioè senza una ragione. Se invece la sua negatività non è per eccesso bensì per mancanza, è un carro fermo, una persona senza volontà, sempre svogliata, anzi diventa anche ingombrante, un ostacolo che intralcia il passo agli altri.
LA GIUSTIZIA (Tarot Luis Royo)
E' un arcano di relazione, come ci rapportiamo al mondo e agli altri secondo il nostro giudizio, è la facoltà razionale che valuta, soppesa, decide sulle situazioni, per questo è fredda, apparentemente o inizialmente neutrale per la bilancia che porta in mano, ma non è imparziale, si decide sempre. Ed ecco la sua spada che serve a dare dei tagli netti alle situazioni, alle relazioni, a tutto ciò che si dimostra essere non positivo o gradevole per lei, rappresenta quindi, il movimento di vita, d'ordine e di generazione.
LA GIUSTIZIA (Rich Black Tarot)
La giustizia è un emanazione della Forza nell'albero della vita, proveniente dal Carro, quindi è una forza naturale di per sè bruta, va perciò illuminata, lei tende a seguire le leggi e gli esseri esistono soltanto in virtù e grazie a queste leggi. Questa giustizia siccome è una tendenza alla perfezione paga il prezzo sempre dell'insoddisfazione e il suo continuo confrontarsi con un senso di frustrazione. Ma è poi alla fin fine E' la Legge di causa effetto a cui ogni individuo deve sottostare.
LA GIUSTIZIA (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
Quando la Giustizia è prima di una illuminazione soprannaturale diventa un osservatrice cieca della Legge il che sconfina con il fanatismo, legalismo e il manierismo, come esempio abbiamo la burocrazia: una prassi infinita di carte e leggi per poter meglio imbrigliare la verità; purtroppo questo è il tipo di giustizia che si conosce negli stati di governo, nelle magistrature, tribunali e sentenze alla corte. Qui non si parla più di giustizia assoluta ma relativa: è cioè che è giusto soltanto quello che piace a me senza nessun altro giudizio. Io sono legge e giustizia, senza paragone (quindi senza confronto la verità diventa dittatura, perchè non libera ma imposta).
EREMITA (Tarot Luis Royo)
Carta affascinante, carica della solitudine che la accompagna. Jung ne parla come dell'archetipo del saggio, ricercatore della verità. E' quella nostra dimensione interiore che ci porta lontano, nella mente e nei pensieri, a sentirci soli, non importa se in mezzo alla città, vivendo in famiglia o con un partner, l'Eremita in noi spunta quando meno te l'aspetti e ti avvolge di un manto di solitudine e silenzio. E' l'anima che ci chiede di farle compagnia!!! ma molti non sapendo cosa sia l'anima, dove si trova scappano nel rumore, nel caos quotidiano delle faccende, in un diversivo o divertimento persino sano ed infantile. Ma l'Eremita dentro di noi prima o poi rispunterà sempre co maggiore forza. Non parlo quindi di andarsene in un deserto a vivere da soli (quello è il personaggio che esiste ma) parlo di una dimensione psicologica che è in ogni persona.
L'EREMITA (Rich Black Tarot)
"Se sei da solo e ti senti solo, allora sei in cattiva compagnia" diceva Sartre. Il problema non è stare da soli ma l'essere o sentirsi soli. Possiamo anche stare insieme o in mezzo a tante gente eppure sentirci soli lo stesso. Chi entra in contatto col suo eremita sa che la sua anima ha bisogno di silenzio per bere e solitudine per mangiare: è ossigeno per l'anima imparare a stare da soli. Chi impara questo è poi capace di stare con gli altri, chi sopporta se stesso riesce poi a sopportare chiunque. Cosa succede quando una casa è vuota? si crea l'eco, ecco lo stesso quando vi svuotate dentro: potete sentire la voce della coscienza, finchè cuore e mente sono piene di pensieri, immagini, sensazioni, ricordi, ecc... la vocina non si sente. L'eremita lo sa e vi insegnerà questo purgatorio dove troverete troverete la Luce (spesso nei Tarot l'eremita porta una Luce, è il barlume della ragione e dell'amore nei meandri nel cupo inconscio dove scende spesso). Ma proprio queste sue incursioni paleolitiche nel profondi di se stesso potrebbero diventare la sua trappola:
EREMITA (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
I viaggi interni dell'Eremita potrebbero polarizzarlo ed attrarlo in un mondo cosi distaccato dala realtà da diventare estraneo in questo mondo, ma questo sarebbe una negatività, un estremismo, non l'equilibrio. È l’osservatore interno che vede le azioni, i pensieri, le emozioni senza che ne venga coinvolto, ma per fare questo deve conoscere bene la sua soggettività, altrimenti non diventa un solitario ma un isolato, uno scontroso, un nevrotico da una presunzione di avere la verità assoluta che lo rende un falso mistico superiore agli altri e qui scambia lucciole per lanterne: non è la voce interiore a guidarlo, ma è la sua immaginazione che pilota la sua voce fantasiosa.
LA RUOTA (Tarot Luis Royo)
Un arcano misterioso, non è un personaggio ma un oggetto, rammenta la più grande invenzione tecnica umana: la Ruota che oltre a rapportarci al cerchio, come figura perfetta, ci indica la ciclicità della vita, della natura, dell'esistenza e quindi il bisogno impellente di trovare un centro di gravita permanente che ci tenga stabili pur muovendoci costantemente, una convinzione così potente che faccia da diga al mare di idee e pensieri superflui che ci invadono dalla mattina alla sera. La ruota quindi incarna due principi universali: tutto si trasforma (gira come la ruota) ma una qualcosa è sempre stabile (il centro della ruota, il suo perno), un po come noi: la nostra anima è la stessa, sono io quel bimbo quando avevo 5 anni e lo stesso che sono adesso ho 50, ma il mio corpo è cambiato; cambia la mia sensibilità, la mia conoscenza accresce ma il mio Io sono sempre io. E' questa la manopola della ruota, chiede di essere girata e di acquisire l’equilibrio adatto per poterlo fare, altrimenti saranno gli eventi a farlo per noi e non avremmo più un centro, ma diventeremmo satelliti che girano intorno agli altri.
LA RUOTA (Rich Black Tarot)
La Ruota quindi diventa anche un ingranaggio quando ci mettiamo insieme a persone simili a noi, ci incastriamo. Ma se la Ruota gira, come l'esistenza, il suo tragitto allora conforma il Fato. Se tempo e spazio sono una ruota, sarebbero l'eterno ritorno ciclico, l'Uroboro ma questa ripetizione infinita sarebbe anche in qualche modo una condanna alla routine, ma alla fin fine gira e rigira: fortuna, fato, destino, karma e ciclicità. La Ruota indica progredire, cambiare.
LA RUOTA (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
E quando la Ruota gira al rovescio cosa ci insegna? Ricordiamo che nell'antichità la ruota era uno dei più comuni strumenti di tortura per estorcere la verità, ma anche in noi le energie Yin e Yang girano come ruote vorticose dentro di noi sia in senso orario che antiorario. La Ruota può essere negativa per eccesso e quindi gira all'indietro, o per mancanza ed allora si blocca e non gira. Una Ruota ferma indica una volontà senza motivazioni, una mente senza pensieri, senza ideali. Una ruota invece che gira al rovescio è l'inclinazione a sbandare fino a distruggere qualsiasi ostacolo piuttosto che scavalcarlo.
LA FORZA (Tarot Luis Royo)
Questa è una qualità non solo fisica (forza dei muscoli) ma sopratutto spirituale (capacità di resistere al dolore, alla sofferenza; capacità di resiste al tempo con la perseveranza, ecc...), non per caso nell'albero dela vita è la parallela sotto l'Imperatrice, è il suo riflesso, la sua forza interiore dell'anima. La bestia che doma è l'istinto terra, la materialità, perchè quella è la condizione indispensabile per poi riuscire a trasmettere quella forza verso i piani superiori e tenere in equilibrio le forze opposte in noi: luce ed ombra, gioe e dolori, inconscio e coscienza, ecc... Ma il Leone è fuoco mentre lei è terra: questo contrasto crea i deserti, una via per le persone che si avviano nella vita spirituale: tutti i grandi pensatori, illuminati, geni hanno iniziato nel deserto (anche a volte fisico: come gli eremiti che ci vanno per far di questo luogo uno strumento in più per arrivarci al deserto del cuore e della mente).
LA FORZA (Rich Black Tarot)
Una volta che sappiamo gestire la Forza esterna questa si proietta all'interno, ma qui diventa dolce, calma, ma costante, una goccia che spacca le pietre, un filo d'erba che perfora la terra desertica. Se la forza non tiene in bilico il leone allora lui prevale e noi cadremmo in preda alle nostre passioni ed istinti; quando terra e fuoco sono in equilibrio la terra germoglia, quindi la nostra energia va in alto (aria ... il soffio del Leone che ha la bocca aperta dall'Arcano della forza). Soltanto questo respiro o aria, essendo equilibrato e sano, può generare come l'aria in cielo la pioggia, quindi l'acqua, le emozioni, vitali.
LA FORZA (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
E quando la forza è incontrollata? Ecco l'Arcano al rovescio, la forza che si rivolge contro di noi in 2 modi: per mancanza la forza rimane dentro di noi e diventiamo nervosi ma taciturni e silenziosi, bombe atomiche che senza riuscire a sfogarci siamo pronti a scoppiare d'un momento all'altro per un nonnulla, oppure per eccesso ed allora la forza ci travolge e diamo sfogo a briglie sciolte a qualsiasi nostra passione, gli elementi in noi sono agli estremi: bruciamo tutto (fuoco) soffochiamo tutto (aria) seppelliamo tutto (terra) anneghiamo tutto (acqua).
APPESO (Tarot Luis Royo)
A noi ben conosciuta l'espressione "mi fai girare la testa" e questo è un effetto di un altra pazzia, di solito l'amore, ma a livello spirituale è la caduta di Damasco, la discesa agli inferi, quando si tocca il fondo, è la perdita di gravita psicanalitica e quindi quando siamo smarriti senza punti di riferimento ma anche senza alcun condizionamento, ecco perchè da lì parti la rinascita, la risalita, la visione di un mondo che sembra al rovescio ma in realtà si vede benissimo quello che prima ci eravamo negati: vedere il rovescio della medaglia, delle false verità, dell'illusoria realtà che sembra sempre stare in piede ma non lo è.
APPESO (Rich Black Tarot)
La posizione capovolta dell'Arcano dell'Appeso è un simbolo: è la possibilità di avere una visione capovolta delle situazioni, di ragionare finalmente con il cuore e sentire con la mente!.
APPESO (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
Quando la carta dell'Appeso vi esce rovesciata allora l'Appeso lo vedete dritto, apunto come se non fosse Appeso, sono quelle situazioni in cui la persona o è così scaltra di cadere sempre in piedi e quindi fingere quello che non è (lo fanno anche i grandi geni senza però fare del male a nessuno) oppure è un vero idiota che to atteggia per quello che non è mentre tutto lo vedono che un Appeso rovesciato; questa negatività porta il soggetto a non prendersi mai delle responsabilità, a non accettare mai gli errori. E' tipico anche di chi si annulla, si sacrifica, si butta e si dona agli altri in maniera del tutto inutile: pensate a chi ama la persona sbagliata e dice di essere nonostante tutto innamoratissima: ecco un Appeso al rovescio, provate a dirle che è Appeso o che non è amore quello che sente.
L'APPESO
Se vediamo l'Appeso nella sua forma geometrica non è altro che il segno alchemico della croce che poggia su di un triangolo che in alchimia simboleggia la fine ed il perfezionamento della Grande Opera. Era un simbolo anche egiziano chiamato "la chiave del cielo". Qui l'Appeso è legato ai suoi giuramenti, un addetto che ha compiuto la prima grande tappa, ecco perchè adesso nello spirito rivolge i piedi al cielo (il suo spirito guarda casa) rinunciando alla gravità delle cose terrene. Ricordiamo che i primi 11 arcani sono collegati all'iniziazione maschile e razionale Dorica, ma i più idonei una volta superata la prova, col dodicesimo arcano entrano nell'iniziazione passiva o mistica, detta anche femminile od ionica. le mani legate dietro perchè è docile, nasconde però la forza dello spirito, ma si abbandona ad essa, nel corpo è inattivo, passivo, ma la sua anima vola, non tocca terra. In alcune carte le cadono dalle tasche monete: non è più soggetto alle ricchezze materiali, non è attaccato a nulla ma appeso al Vuoto che per lui è ormai Tutto. E quel oro che cade dalle sue tasche diventano semina di cultura, di conoscenza, di dono di sè agli altri. La sua apparente sconfitta sul piano pratico, si traduce poi in una vittoria sul piano della trascendenza.
LA MORTE (Tarot Luis Royo)
In alcuni mazzi viene anche chiamato "il senza Nome" , ben si sa quando le persone evitino di nominare la morte. Jung lo definisce l'archetipo del Distruttore. “Fa già abbastanza male sapere che morirai. Ma saperlo e sentire che la tua vita è priva di senso è veramente duro da sopportare. Spesso, tuttavia, la soluzione al dilemma non è nell'evitare di riconoscere la morte, ma nel dar senso alla propria vita proprio accettando l’inevitabilità della morte.” (Carol S. Pearson, Risvegliare l’eroe dentro di noi). Dunque, non è la morte fisica vera e propria, ma quei momenti in cui non per varcare una tappa, per crescere da uno stadio ad un altro, dobbiamo morire dentro, vivere l'abbandono totale, la perdita di ogni certezze e scopo. L'arcano della morte è un evento che spazza via tutto per ricostruire di nuovo tutto daccapo, ecco perchè è paragonabile ad una Fenice. Se l'Arcano è senza Nome è perchè l'ha perso, ma questa sua nuova identità lo rende uno con tutti.
LA SANTA MORTE (Rich Black Tarot)
Chi vive la forza energetica di questo arcano è sempre disposto al cambiamento, a ricredersi, a ricominciare daccapo, incassa con la stessa forza che reagisce, cade con la stessa intensità con cui si rialza, perchè ha "la vita della morte" che non si può fermare altrimenti muore.
LA MORTE (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
La morte in quanto entità è esistente quindi viva, ma se la morte muore? ecco qui l'effetto negativo di questo Arcano: per eccesso è l'autodistruzione (le persone che si danno all'alcool, le droghe, attività agonistiche ad alto rischio di morte), per mancanza è l'inerzia totale che porta il soggetto a lasciarsi morire (abbandono di se, sporcizia, anoressia). Ma c'è un terzo aspetto: infliggere ad altri la morte, non solo fisicamente (come gli omicidi) ma anche psicologicamente: persone che fanno soffrire gli altri, che distruggono la loro vita con le critiche, la violenza fisica, il disprezzo, ecc..) Sono quindi tutti eventi mortali su tutti i livello: fisico, mentale, spirituale, emotivo.
TEMPERANZA (Tarot Luis Royo)
Un Arcano potentissimo, è il flusso dell'energia che passa da un anfora all'altra, dalla parte fisica a quella spirituale, dal cuore alla testa, dalla vita alla morte. Tutte le nostre emozioni, impressioni, sensazioni, intuizioni devono passare da questo Arcano e tutto ciò che lei non canalizza finisce per versarsi per terra: è la classica somatizzazione dei nostri dolori, ansietà, traumi, paure che creano quella pozzanghera dove ci anneghiamo come dentro un bicchiere e dove ci si scivola. Il travasare del liquido o energia vitale tra le caraffe o anfore è il flusso dalla nostra consapevolezza: più ne sei cosciente e meno energia sprechi per terra. La Temperanza quindi incarna l'equilibrio nel duale, ma come ben si sa l'equilibrio è una illusione di stabilità ...
TEMPERANZA (Rich Black Tarot)
Non è un caso che la temperanza viene dopo la morte, dopo una disfatta, dopo una crisi, dopo un trauma, perchè entra in gioco il bisogno di riequilibrare tutte le energie. Equilibrio? in realtà l'equilibrio è una nostra illusione, noi siamo sempre in bilico nel saper restare in mezzo senza disprezzare gli opposti. L'equilibrio quindi non come staticità e sicurezza, ma come un contiguo sforzo di tenere in piede questa esistenza zoppicante. Equilibrio quindi include non solo stare in piedi ma sapere cadere persino con stile e rialzarsi a dovere. Chi possiede questo Arcano è un mediatore, uno capace di sedare i conflitti, di fare il diplomatico tra opposti, mediatori tra tensioni. Un brano di Osho descrive a pennello l'azione in bilico della Temperanza: "“tra due parole c’è sempre un intervallo, per quanto piccolo, impercettibile. Altrimenti le parole non potrebbero essere due, ma diventerebbero una.Due parole o due note non potrebbero essere due se non ci fosse un intervallo tra loro.C’è sempre un silenzio, ma bisogna essere davvero consapevoli, e attenti, per sentirlo. Solo in quel silenzio può avvenire l'incontro, l'unione”.
TEMPERANZA (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
In questa carta vediamo alcuni aspetti simbolici inusuali: le anfore versano il tutto in un calderone magico ma anche potrebbe diventare tragico se non si sa versare o usar ele dosi giuste, come nella vita, ci vuole a volte la forza senza farla diventare violenza, ci vuole un po di dignità senza farla diventare spavalderia, ci vuole un po di amor proprio senza farlo diventare egoismo. Quando non abbiamo questa potenza sviluppata lei non sa calcolare gli elementi mancanti e combiniamo disastri, tendiamo agli estremi: troppo rigidi o troppo molli, coloro che dicono di non conoscere le mezze misure, o tutto o niente, o mi ami o mi odi; vedono e sentono soltanto da una prospettiva e non ci sono altre, viaggiano a senso unico: una sola brocca o caraffa, mai alternanza, mai confronto. Senza temperanza siamo vittime della permalosità, diventiamo esagerati in tutto, fondamentalisti nel pensiero e pervertiti nel cuore.
DIAVOLO (Tarot Luis Royo)
Anticonformista, avventuroso, spirito libero, vuole sempre varcare i limiti ma non per la voglia di disubbidire ma di conoscere altro ed andare oltre. La curiosità è l'energia più forte e il desiderio di novità di divertimento e di vita senza tante complicazioni, gli altri vi mal intendono come trasgressione, per voi è semplicemente spinta vitale. Per voi è difficile stringere amicizie profonde perchè non trovare il posto giusto dove lasciare andare così tanta energia ecco perchè spesso non trovate neanche un lavoro che vi soddisfi in pienezza, o un hobbit, o un amore, ma se lo trovate vi fate un paradiso infernale. Cerca la concretezza, la realtà, l'azione, per questo fa fatica verso le cose astratte, spirituali, virtuali. Ha quindi sete di verità ma non la collega subito al mondo spirituale, anche quella scientifica lo affascina e gli potrebbe bastare.
IL DIAVOLO (Rich Black Tarot)
E' l'evoluzione degli amanti (numero 15 - 5+1= 6 Amanti). Nell'Arcano 6 gli amanti erano liberi, qui sono incatenati; là erano in balia del colpo di cupido, l'istinto alla celta, qui sono in balia del potere del diavolo che li porterà a varcare i limiti. Il diavolo però non è soltanto quell'antagonista del divino, ma è proprio quella parte n noi sconosciuta che crede di essere dalla parte del divino ma in realtà è immatura, irreale, in altre parole falsa e deve quindi venire alla luce (guadate che dietro il diavolo oltre gli amante cabalisticamente parlado o calcolando si nasconde non soltanto gli amanti 6 ma anche il Mago 1 + il Papa 5 = 6. E per finire un altra coppia infedele perchè non abbinata al proprio compagno: la papessa 2 + l'Imperatore 4 = 6. In questo modo troviamo il triplo 6.6.6 : quando questi 6 personaggi in noi non agiscono secondo la loro vocazione (2 amanti, il Papa, il Mago, la Papessa e l'Imperatore) in noi prende le briglie e il sopravento il Diavolo.
IL DIAVOLO (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
Ricordiamo che alla base della dottrina Pitagorica troviamo il dogma che afferma che le forme corrispondono a numeri quindi la vera natura del mondo, come delle singole cose, consiste in un ordinamento geometrico e misurabile. Il numero 15 rappresenta in numerologia il segreto, il magico, l'occulto e la forza dell'energia universale, la suggestione, l'influenza, il fascino, l'inconscio, la rivoluzione. ll Diavolo incarna il culmine del processo alchemico – l’unione di forze opposte per creare luce astrale – la base della magia ed infine, l’illuminazione. E' Lucifero, il portatore di luce, precipitato dal cielo e conficcatosi nel punto di equilibrio di tutte le forze al centro della Terra, è il coagulo di tutte le energie, il Sole nero. Nella psiche rappresenta la potenza pura del desiderio, dell'attrazione e della repulsione, della frizione tra gli elementi - come il maschile e il femminile - che raggiunge lo stato di scintilla. E' lo stato oscurato della coscienza, spinto a reagire dal potenziale interno inespresso. La presenza stessa è costante fonte di conflitto. La paura come l'ammirazione per questo potenziale sono le catene con cui contamina e aggioga la mente. La sua funzione evolutiva è di scuotere e allertare, risvegliare cioè la coscienza addormentata, per la chiamata a combattere la più importante battaglia spirituale, quella contro il seme della schiavitù.
LA TORRE (Tarot Luis Royo)
Unico tra gli arcani ad essere rappresentato simbolicamente da una costruzione, un edificio, appunto una Torre. In alcuni Tarot viene anche chiamata "la casa di Dio" un chiaro riferimento a quello che in lingua accadica veniva chiamato "porta del cielo" e cioè La Torre di Babele. Questa carta è complessissima, ragione per cui spesso fa cadere proprio dall'alto alcune interpretazioni che si spiaccicano per terra. Collega terra e cielo, non è soltanto l'ambizione di essere all'altezza di ogni situazione, ma anche aspirazione ad alte vedute e comprensioni. La Torre viene colpita di un fulmine, l'intervento quindi è divino, perchè quando si sta per rinascere, per raggiungere un obiettivo, passare ad un livello successivo, ad un ottava superiore, si cade, ci si spezza dentro: anche l'uovo al momento che nasce il pulcino si rompe, tra le crepe passa la luce di conseguenza. Ma l'uovo ripeto si deve rompere dal di dentro, allora la vita è pronta, mentre se lo si colpisce da fuori si uccide la vita, la caduta della torre è quindi positiva se è un processo naturale, è una sconfitta se è una lotta soltanto nostra, umana, un progetto materiale.
LA TORRE (Rich Black Tarot)
Se vediamo la Torre non come qualcosa su cui noi saliamo o costruiamo un progetto, ma come se fossimo noi stessi, allora tutto il senso dell'arcano ci casca dall'alto come un fulmine: La testa come una torre che si innalza e vuole comprendere i segreti del creato e i misteri del divino e guardare dall'alto ogni possibile errore nelle vicinanze. La Torre indica energia in eccesso, una risalita di potenza, un eruzione interiore. Ricordiamo che la funzione delle Torri nei castelli era quella di guardia, quindi è anche il nostro meccanismo di difesa, la nostra capacità di valutare dall'alto (prudenza, lungimiranza, perspicacia). Dobbiamo anche noi scagliare i fulmini contro chi pretende salire su di noi e calpestare la nostra di Torre. Far cadere anche dalla nostra torre false illusioni, malsane emozioni, presunte amicizie, tossici amori. Chi ha una torre vera sappia che il fulmini fa cadere soltanto la corona (infatti nei Tarot marsigliesi ed altri quello che cade dalla Torre è la corona di un Re) quindi non ti montare la testa per quanto illuminato tu possa credere di essere, sarà lo stesso spirito divino a farti rimettere i piedi per terra!.
LA TORRE (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
La torre quindi è una forza, un vantaggio, una potenzialità interiore, ma quando ci si abitua a guardare il mondo soltanto da la su? eco che diventa un limite ed inizia a caricarsi di negatività: lo spirito si chiude in se stesso, si crea il mondo mondo campato in aria, si pensa sempre di stare sul giusto ed avere ragione (quando la torre è al rovescio infatti le persone non cadono sembrano saltare in piedi, come quel detto che usiamo quando qualcuno è troppo furbo: cade come i gatti, sempre in piedi). Non rinchiudetevi nella Torre, qualunque essa sia (un lavoro, un amore, una carriera, un ideale) perchè prima o poi se la rendete assoluta quella crollerà e la caduta sarà inevitabile.
LE STELLE (Tarot Luis Royo)
E' l'arcano che indica il destino, rappresenta il Karma, la forza della consapevolezza di fare dei cambiamenti radicali (ecco le anfore che mischiano l'acqua in terra e in mare). Essere Stella è essere un punto di riferimento, guida, dare luce agli altri, essere portatore di un messaggio. E' una luce di speranza nella notte dei dubbi. La nudità indica capacità di confronto, di spogliarsi l'anima, di serenità interiore, trasparenza e pace con se stessi.
LE STELLE (Rich Black Tarot)
Le stelle si vedono meglio al buio, per cui si manifesta qui una familiarità con la nostra parte oscura, l'ombra, l'inconscio. E' la via per ritrovare dimensioni perdute in noi. E' l'acqua delle anfore della stella: esperienza, vita vissuta, concretezza, e va versata nella vita, nel mare delle emozioni, nella terra delle faccende quotidiane.
LE STELLE (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
Quando la stella invece non è a nostro favore? io la considero una stella morta, brilla sì, ci illudiamo che splende, ma è una luce falsa, finta, quindi morta. Sono persone che leggono tanto ma praticano poco, la loro luce non è propria, sono i classici copia ed incolla anche con le emozioni , con i pensieri, con le scelte che fanno, seguono copioni, la loro luce arriva ma è già morta da tempo. ma convinti di essere brillanti cadono nell'arroganza, nell'alterigia, nella presunzione.
LA LUNA (Tarot Luis Royo)
La particolarità di un Arcano sublime, la Luna, che riflette la Luce ma non ne ha una propria: è l'immagine perfette dell'Inconscio umano, buio, privo di Luce propria ma in essa si rispecchia il Sole (Verità ultima e divina). La Luna incarna la personalità di un anima ormai capace di guardarsi nel buio della propria anima, è un piccolo creatore del proprio mondo, un iniziato che sa di poter splendere grazie ad una luce superiore. La luna è ricettiva (riceve luce dal sole) percettiva, riflessiva, tutte qualità psicologicamente femminili. E' l'arcano più psichico, appunto lunatico. Ci accorgiamo che tutti gli elementi presenti nella Lama possiedono un significato negativo, passivo, femminile:
1. la notte (ciò che non si conosce)
2. il gambero (che per avanzare deve procedere a ritroso, verso il passato)
3. un sentiero senza fine (l'assenza di limiti).
4. La Luna inoltre, rappresenta l'archetipo femminile materno per eccellenza, la Madre Cosmica.
LA LUNA (Rich Black Tarot)
E' l'arcano che fa di portale verso il regno del caos dove si trova infondo l'ordine, la voce della coscienza (i cani che abbaiano la notte) e l'ego solitario che viene rappresentato da mura duali a destra e sinistra. La Lama ci conduce nelle profondità infinite del nostro mondo interiore e quindi nel mondo delle immagini dell'anima, dei sogni, dell'immaginazione. E' l'arcano dela paura dello scoprire se stesso, le tenebre.
LA LUNA (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
Quando la Luna è storta siamo in presenza della Luna nera, buia, quella che crede di avere la luce ma non la riflette, persone appunto lunatiche, volubili, isteriche, tendenzialmente chiuse, ostili, introverse, schive e sempre nascoste. Troppa luce abbaglia e smarrisce. Qui l'intuito viene usato per manipolare, per scrutare in senso curioso ed impiccione gli altri,la Luna diventa spia notturna e non più guardiana del buio, anzi rende il buio alleato della sua furbizia malsana. La luna ha sempre il suo rovescio, la parte oscura, quella che non vede la luce del sole.
IL SOLE (Tarot Luis Royo)
Arcano che manifesta l'energia del Yang solare in maniera evidente, esplicita, radiante. Nelle carte c'è sempre un muro che separa la coppia dal sole. La coppia sono le nostre dimensioni psicologiche, maschile e femminile, attive e passive. Il muro è l'orizzonte dove il sole sempre fare il tramonto, quindi la nostra limitatezza, finitudine, ma anche il nostro passato per cui indica la nostra capacità di stare sul momento e non lasciarci condizionare dal nostro vissuto.
IL SOLE (Rich Black Tarot)
Chi ha il Sole come arcano è generoso, positivo, altruista, simpatico, sempre alla mano. Il loro contatto ed amore per la natura è immediato. Piace la vita sociale, l'amicizia, le attività, il moltiplicarsi dei giorni, degli eventi. E' l'arcano del Padre, di colui che procura Luce, vita, calore, che fa crescere la semente.
IL SOLE (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
Per difetto l'individuo solare potrebbe essere invadente, soffocante, avere un energia così forte da pretendere che tutti lo ammirino, lo approvino, lo seguano. Il sole negativo è spietato: brucia, porta la terra a diventate deserta. Quando la persona vive questo arcano nella sua massima espressione negativa sottomette tutto e tutti al suo furore, prosciuga gli altri, è esigente in modo maniacale, assorbe tutte le energie altrui e li fa seccare.
IL GIUDIZIO (Tarot Luis Royo)
L'arcano della ragione, un potere che è così sottile, pericoloso, labile, traditore, perchè giudicare comporta sempre una conoscenza assoluta e chi ce l'ha? nessuno!. E' facile giudicare gli altri, basta sedersi sul trono, ma giudicare se stessi? ti devi mettere sotto e fare da trono, farti passare sopra il rullo della coscienza e questo potere pochi ce l'hanno anzi, ce l'hanno proprio quelli che non hanno più voglia alcuna di giudicare gli altri, perchè hanno capito che il giudizio altrui non ha alcun valore se non credi in te stesso. Questo è un arcano tra i più pericolosi, la Giustizia era almeno un potere qui invece quel potere diventa un atto, una esecuzione. Questa carta è morte all'Ego, è introspezione senza anestesia interiore.
IL GIUDIZIO (Rich Black Tarot)
Colui che vuole governare deve imparare prima ad ubbidire, perchè se non è mai stato sottomesso una volta che avrà il potere di sottomettere gli altri sfogherà in loro ogni sua debolezza. Lo stesso avviene con il giudizio: sa giudica chi ha vissuto a fondo la propria condanna e giudizio, chi sa fare il giustizio in base non soltanto alla giustizia ma anche alla comprensione, altrimenti il giudizio senza l'amore farebbe della sua giustizia la tirannia. Chi giudica gli altri in base ai propri difetti avrà la capacità di capire il perchè gli altri sbagliano e non soltanto il perchè devono essere condannati.
IL GIUDIZIO (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
Quando l'Arcano del giudizio è carico e polarizzato nella sua negatività è apocalittico, si isola nel suo trono di giustizia ed imparte giudizi per il solo fatto di dove far qualcosa, sono i perfettini, i moralisti, gli intransigenti che partendo sempre dalle giuste cause si arroccano dietro la verità e non conosco compassione alcuna, quasi godono del male che infliggono con i loro giudizi. Persone non serie ma tirate, non corretti ma rigide.
IL MONDO (Tarot Luis Royo)
Un Arcano fondante e fondamentale, è il Mondo è il luogo dove si nasce e si muore, è alla base dell'albero della vita, è qui che ha inizio il nostro cammino. L'anima rappresentata dalla fanciulla spesso nuda, perchè trasparente, libera, innocente, cerca l'equilibrio tra gli opposti, rappresentati dai quattro elementi che si postano negli angoli. Chi ha il mondo come arcano è una persona che vuole trovare un equilibrio diverso nel mondo e farsi una nuova strada, cambiare di prospettiva.
Il numero 21 chiude il mondo dei Tarot, 21 grammi rappresenta il peso che una persona perde al momento della morte e viene ritenuto il peso dell'Anima. E' quest'anima che inizia un nuovo mondo interiore. Secondo la scienza ufficiale, come ha da sempre affermato l'esoterismo, il fisico dell'essere umano rinnova integralmente le proprie cellule ogni 7 anni ed a 21 anni il corpo cessa di crescere e l'individuo entra ufficialmente nell'età adulta.
7x3= 21 questa è la moltiplicazione del divino (3) per la sua perfezione (7). E' il numero dell'iniziato, i pitagorici lo chiamavano mistico.
IL MONDO (Rich Black Tarot)
Sapere fare e disfare il proprio mondo, questo Arcano ha la qualità di chi sa reinventarsi ogni giorno la vita, perchè ogni momento è un caos in cui scoppia la vita, il mondo è l'arcano portale che ci immette in un altra dimensione. Non è più la Ruota della Fortuna mossa dagli eventi esterni, ma una ruota mossa da noi stessi, a ragion veduta.
IL MONDO (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
Il Mondo come tutte le carte può caricarsi della sua ombra negativa. Quando questo mondo diventa invece una fuga, un alternativa alla realtà e alla verità ecco che diventa un dimensione psichica parallela, come quella in cui si rifugiano gli schizofrenici, nel loro mondo illusorio ed irreale. In questo mondo irreal non ci sono elementi, non ci sono collegamenti con la realtà è tutto virtuale, fantasmagorico, astratto.
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