IL MAGO DI OZ (di L. Frank Baum)
TRAMA RIASSUNTO:
Doroty la bimba protagonista insieme al suo cane toto. La sua casa viene spazzata via da un tornado e finisce sopra a una strega cattiva che viene uccisa involontariamente. Per tornare a casa deve cercare il mago di Oz. Durante il cammino incontra lo spaventapasseri senza cervello, l'uomo di latta senza cuore e il leone senza coraggio. Tutti quanti insieme andranno da Oz per richiedergli cervello cuore coraggio e di tornare a casa nel kansas. Dopo mille avventure si arriva nel regno di Oz poi si scopre che Oz è un imbroglione che alla fine non è un vero mago e i 3 personaggi troveranno la forza dentro di loro senza bisogno di magia anche se Oz darà loro lo stesso cervello cuore coraggio e aiuterà Doroty a tornar a casa.
TRAMA RIASSUNTO:
Doroty la bimba protagonista insieme al suo cane toto. La sua casa viene spazzata via da un tornado e finisce sopra a una strega cattiva che viene uccisa involontariamente. Per tornare a casa deve cercare il mago di Oz. Durante il cammino incontra lo spaventapasseri senza cervello, l'uomo di latta senza cuore e il leone senza coraggio. Tutti quanti insieme andranno da Oz per richiedergli cervello cuore coraggio e di tornare a casa nel kansas. Dopo mille avventure si arriva nel regno di Oz poi si scopre che Oz è un imbroglione che alla fine non è un vero mago e i 3 personaggi troveranno la forza dentro di loro senza bisogno di magia anche se Oz darà loro lo stesso cervello cuore coraggio e aiuterà Doroty a tornar a casa.
SIAMO ORFANI NELL'ESISTENZA, DIO PADRE, DIO MADRE NON C'E
Una situazione esistenziale che appare in quasi tutte le fiabe è questa: sia orfani, siamo bastardi nell'esistenza, Dio ci crea e poi sparisce, non sapiamo dov'è, ci troviamo da soli con mamma natura o con dei parenti: Pinocchio non ha famiglia, Cappuccetto Rosso non ha padre, Il padre di Sirenetta e della Bella sono vedovi, il Brutto Anatroccolo non sa qual è la sua razza originale... e via dicendo. Lo stesso in questa fiaba: Una ragazza di campagna 12enne, Dorothy Gale, che vive in una fattoria del Kansas con sua zia Em e lo zio Henr, ma sogna di vivere in un posto migliore “Somewhere Over The Rainbow”. Tutti noi siamo chiamati a sviluppare in noi questa capacità genitoriale: essere o diventare padri e madri di se stessi, Dei, scoprire la nostra origine finale.
STUFI DI UN MONDO IN BIANCO E NERO, SOGNIAMO ANDARE OLTRE L'ARCOBALENO
La storia inizia con Dorothy Gale... Dorothy, dal greco "doron" significa regalo, dono e rappresenta la vita. Ma la vostra vita deve splendere, non vi annoiate in questa società grigia fatta delle solite banalità e stupidita e superficialità? La fattoria del Kansas sta a simboleggiare il mondo materiale, il piano fisico, dove ognuno di noi inizia il proprio cammino spirituale. Dorothy sente il bisogno di “andare oltre all’ arcobaleno”, per raggiungere il regno etereo e seguire il percorso dell’ illuminazione, dimostrando la voglia di cercare una verità più alta. Tutta la storia del Mago di Oz è un racconto allegorico del cammino dell’anima verso l’illuminazione.
SOGNI L'ARCOBALENO E TI SVEGLI NELLA TEMPESTA
Chi si avvicina all'arcobaleno spirituale (simbolo di chi cerca di sollevarsi dalla terre al cielo, cioè dalle cose effimere in cerca di quelle trascendentali), crede che tutto è bello, color di rosa, discese di nutella, invece i primi passi nella via dell'illuminazione ci si sveglia con un FULMINE: Dorothy è colpita da un fulmine, disorientata, viene investita da un uragano, la tempesta travolge la sua vita. Il ciclone rappresenta la crisi che colpisce la vita interiore di chi intraprende la strada verso Oz (l'Ego) ... E’ anche interessante notare che la Yellow Brick Road di Oz inizia come una spirale in espansione verso l’esterno. Nel simbolismo occulto, questa spirale rappresenta il sé in continua evoluzione, l’anima che ascende dalla materia al mondo dello spirito.
Chi si avvicina all'arcobaleno spirituale (simbolo di chi cerca di sollevarsi dalla terre al cielo, cioè dalle cose effimere in cerca di quelle trascendentali), crede che tutto è bello, color di rosa, discese di nutella, invece i primi passi nella via dell'illuminazione ci si sveglia con un FULMINE: Dorothy è colpita da un fulmine, disorientata, viene investita da un uragano, la tempesta travolge la sua vita. Il ciclone rappresenta la crisi che colpisce la vita interiore di chi intraprende la strada verso Oz (l'Ego) ... E’ anche interessante notare che la Yellow Brick Road di Oz inizia come una spirale in espansione verso l’esterno. Nel simbolismo occulto, questa spirale rappresenta il sé in continua evoluzione, l’anima che ascende dalla materia al mondo dello spirito.
LA PACE DELL'OCCHIO DEL CICLONE
Il tornado arriva (la crisi esistenziale). La casa di Dorothy viene sradicata (tutte le nostre convinzioni, progetti, ideali non trovano più senso, cioè radici). Dorothy sviene, e quando si desta nel suo lettuccio vede che si trova proprio nell'occhio del ciclone... Infatti quando si cambia rotta nella vita, quando non segui più il gregge o la massa con i suoi stupidi luoghi comuni, tutto intorno a te diventa caos, tutti ti danno contro e ti abbandonano, però scopri che nel tuo cuore e nella tua mente (l'occhio del ciclone) si fa pian piano chiarezza, silenzio, pace, tranquillità, luce in mezzo al buio.
ESSERE TRA LE NUVOLE CON I PIEDI PER TERRA
Intraprendere un cammino spirituale non significa abbandonare il mondo bensì imparare a vederlo ed apprezzarlo da un altra prospettiva più profonda quindi elevata. L'anima gigante ha sì la testa tra le nuvole (la sua ricerca spirituale, psicologica, esoterica, alchimista, ecc) ma è concreta, realista, umana, non dimentica di mettere i piedi per terra ed infatti pur volando in alto, la prima cosa che vien data a Dorothy sono le scarpe d'argento. Le persone spirituali che disdegnano o disprezzano le cose terrene si assomigliano poi alla falsa strega dell'Est della nostra fiaba, fanno della loro ricerca celeste una fuga dell'umanità e la fine è diventare irreali.
LA STREGA DELL'EST, IL NOSTRO FALSO IO
La strega cattiva dell’Est viene uccisa all'inizio quando le piomba addosso la casa di Dorothy grazie al ciclone. Questa Strega è simbolo della nostra ignoranza, ci tiene incatenate abbindolati addormentati in un mondo senza colori, illusi con le speranze e falsi sogni. L’Est rappresenta il luogo della Luce, dell’Illuminazione, del Sapere Assoluto, quindi cominciando il viaggio (esistenza) nel Regno di Oz si abbandona una condizione favorevole, di saggezza che si ritroverà alla fine del percorso, pensiamo di non avere ragione, di abbandonare le nostre certezze, ma proprio perchè così come ad Est sorge il sole è proprio ad Est dove arriva prima la notte (il dubbio esistenziale). Quando la casa smette di girare e girare (cioè quando decidi finalmente cosa fare della tua vita), Dorothy esce e non trova il bianco e nero del Kansas, ma un paese pieno di colori. La strega giace ai suoi piedi sconfitta... hai finalmente abbandonato l'incanto dell'Est, non segui più il mondo e non ti conformi più alla sua futile mentalità, alla stregoneria del suo superficiale progresso materialistico.
L'ARCHETIPO DELLE SCARPE
In moltissime fiabe le scarpe compiono miracoli, sono magiche, oltre alla scarpa di cenerentola che la aiuta a ritrovare la propria identità, nel Mago di Oz viene data a Dorothy un paio di scarpe d'argento per iniziare il suo viaggio: Il simbolo delle scarpe riguardano la natura del camminare e procedere nel mondo, ed è legato quindi all’archetipo del viaggio, del percorso attraverso la vita, al viaggio di individuazione. Il colore argento nella tradizione esoterica fa allusione al cordone d’argento il legame tra il nostro io materiale e la nostra identità spirituale, l'aurea dell'anima, un legame mitico ispirato da un passo della Bibbia (dice il libro degli Ecclesiasti) che parla di un ritorno da una ricerca spirituale. "Or mai il cordone d’argento si è sciolto,allora che la polvere torni alla terra così come era e lo spirito torni a Dio che glielo ha donato". Senza una guida spirituale (le scarpe) si rischia di farsi del male sul suolo dell'esperienze introspettive.
LACRIME CHE ANNEBBIANO E LACRIME CHE SCHIARISCONO
Dorothy non sa dove si trova dopo il ciclone, non vuole altro che tornare a casa e cade nella disperazione del pianto. Casa simbolo di essere se stessi, di stare bene in se e con se stessi, l'essere maturo è quello che sta bene nell'essere, nel proprio corpo o casa,in effetti, in latino si diceva domus da cui derivano le nostre parole domestico (chi sta bene nel proprio habitat) dominare (chi ha padronanza di se stesso, della propria casa o corpo) e dominus, signore, colui che si è realizzato in se stesso. Si piange spesso quando si è smarriti interiormente, quando non abbiamo dimora o certezze sicure dentro di noi, ma il pianto dell'anima schiarisce mente e cuore, ci aiuta a sfogarci e vedere bene idee e sentimenti, mentre il pianto capriccioso ed irragionevole affoga il cuore, diventa noioso e piagnucolone, irritante. Dorothy nel pianto trova consiglio: Per tornare a casa le streghe consigliano a Dorothy di rivolgersi al Mago di Oz, sovrano della città di Smeraldo, dotato di fantastici poteri. In altre parole, dietro le lacrime si nasconde Dio , il mago di Oz (vero o falso che sia) a cui ricorrere nella disperazione.
LA CITTÀ DI SMERALDO, CAPITALE DEL REGNO DI OZ
Ricordiamo che il contesto storico in cui L. Frank Baum, l’autore del Mago di Oz, scrisse la fiaba, era una società dove l'imperialismo del dollaro americano fecondava ogni cosa, per questo la città era verde come lo smeraldo, come il dollaro, il mago di Oz nient'altro che i falsi governanti sia religiosi che politici a cui noi ci rivolgiamo per chiedere i nostri favori, mentre la stradina di mattoni gialli, tipiche della campagna erano le vie umili degli operai attraverso le quali sembrava impossibile raggiungere il potere.
A livello spirituale invece si attribuisce allo smeraldo il potere di dare la forza di andare avanti superando le paure dei propri limiti e di rafforzare il centro del cuore per donare abbondanza, crescita spirituale, pace, armonia, amore, pazienza, fedeltà ed onestà, ma queste qualità sono proprie strane a chi governa le città, non fanno nulla perchè le persone crescano interiormente, donde la falsità a cui assisteremo nello scoperta di chi sia il mago di Oz.
L'INCONTRO CON LE 3 POTENZIALITÀ DELL'ANIMA
Sulla strada verso la Città di Smeraldo Dorothy deve fare i conti con tre aspetti della personalità che ben rappresentano simbolicamente le potenzialità dell'anima o psiche umana: la testa, il cuore e la forza d'animo o volontà che unisce le prime due a fa sì che siano in armonia e diano alla luce la consapevolezza. Vediamole una ad una nei post successivi, perchè meritano un dovuto approfondimento.
CORAGGIO, PUREZZA E RAGIONEVOLEZZA
Durante il suo viaggio lungo la strada di mattoni gialli, Dorothy incontra lo Spaventapasseri, il Boscaiolo di Latta e il leone codardo. Lo spaventapasseri (i passeri sono i pensieri, per spaventarli ci vuole la ragione quindi) lui vorrebbe avere un cervello e di fatto resta uno con la sua leggerezza spensierato nelle azioni: è la testa senza ragione, senza intuito nè riflessione spirituale; l’uomo di latta invece vorrebbe avere un cuore, ma la latta risuona vuota, non ha un cuore: è il cuore senza saggezza istintiva, privo di passioni e di interessarsi; mentre il leone vorrebbe avere più coraggio, è forte ma trattenuto, è la nostra incapacità di intraprendenza, di coraggio, di mettere in pratica i nostri sogni, di essere se stessi, rappresenta è la forza d'animo priva di concretezza che non porta alla realtà del cuore la luce del pensiero nè dà alla luce della ragione una spinta emotiva valida per decidersi il d'affarsi.
“Non v’è pericolo che l’intrepido coraggio non possa vincere, non c’è prova che una purezza immacolata, non possa affrontare, non c’è difficoltà che un intelletto forte non possa superare”
- H.P. Blavatsky
I GOVERNANTI CI VOGLIONO SENZA CERVELLO
Lo Spaventapasseri è un uomo senza cervello, l'autore Baum cerca di far capire che i contadini sono persone bisognose di educazione e cultura, lui vuole rivolgersi al mago di Oz per avere questa ragionevolezza e alla fine, sarà proprio lo Spaventapasseri a ereditare il trono di Oz, segno che Baum auspicava un ritorno del potere in mano all'uomo comune e semplice. I falsi governanti (i Maghi di Oz, della finanza, i banchieri, i politici, i falsi guru e capi religiosi) ci vogliono dei semplici spaventapasseri che manteniamo i raccolti immuni da pericoli, che produciamo e consumiamo per una società costruita per l'élite di Oz.
LO SPAVENTAPASSERI DEI PENSIERI
- “Hey: ma tu parli!” esclama Dorothy stupita.
- “Io non ho cervello, solo paglia,” replica lo spaventapasseri.
- “E come fai a parlare se non hai il cervello?”
- “Ah, non ne ho idea. Ma c’è un mucchio di gente senza cervello che chiacchiera sempre.”
- “Hai ragione. Beh, comunque potresti venire con me dal Mago di Oz, lui forse potrà darti un cervello.”
Quando te ne accorgi di non avere un cervello vuol dire che il cervello inizia a funzionare, quando te ne accorgi di quanto sei superficiale ignorante banale ed egoista, si mette finalmente in moto il cervello, di solito la massa è piena di pensieri futili, uccelli che il mago di Oz (pubblicità politica ed indottrinamento religioso) ci ha messo in testa per non farci ragionare nè scoprire la verità, per non farci riflettere sulle domande fondamentali esistenziali della vita.
I GOVERNANTI CI VOGLIONO ROBOTIZZARE
Dorothy trova poi a sua volta il boscaiolo di latta che invece si cruccia di non poter provare sentimenti né essere felice, perché il suo petto suona vuoto, sente la mancanza di un cuore. Il boscaiolo rappresenta, nella rilettura sociologica, di nuovo la classe operaia, ridotta a macchine di consumo per produrre consumo che si consumano, quindi oggetti donde senza cuore. Dorothy ingenua crede che sia Oz la salvezza, lei crede ancora di cuore nel potere dei maghi religiosi e politici.
UN CUORE SENZA CUORE
Il cuore in quanto potenza dell'anima è motore di ogni nostra azioni, se questo viene programmato per amare soltanto le cose materiali, come il boscaiolo di latta, la persona vivrà come il boscaiolo, spaccando il suo mondo non per costruirlo ma per distruggersi. La nostra società è un mostro senza anima, cioè un robot senza cuore. I valori di cui il cuore deve nutrirsi son ben altri, degni della sua natura trascendentale, il cuore per sua natura cerca l'assoluto e non avrà pace finché non troverà un valore infinito su cui fidarsi.
I GOVERNANTI CI DOMINANO CON LA PAURA
Dorothy infine trova un Leone, privo di identità e di personalità: è pauroso, non sa ruggire, nella rilettura sociologica è il simbolo del popolo che non ha coraggio di ribellarsi, che non sa che è lui il Re della giungla o società e non i politici o capi religiosi magici di Oz. Da Leone si comporta come il popolo da pecora, è codardo. Dorothy pensa che il mago di Oz possa ridar a lui il coraggio, quando in realtà Oz ci incoraggia soltanto a temerlo.
L'ANIMA E LA FORZA D'ANIMO
Il leone è simbolo di regalità, in noi dovrebbe regnare lo spirito non per grandezza (anche il corpo è sovrano) ma per essenzialità in quanto il corpo nella sua crescita dovrebbe trovare la divinizzazione, la trasfigurazione, l'illuminazione spirituale... il Leone codardo della fiaba del Mago di Oz è la più esplicita rappresentazione delle anime prive della loro forza naturale cioè la spiritualità, infatti la parola "coraggio" viene dal latino "cor" = cuore ed agire o azione. La forza d'animo è la volontà consapevole che sa agire quindi collegare la testa col cuore, lo spirituale con lo materiale.
IL REGNO DI OZ GOVERNATO DA MATRIX
Un particolare da non trascurare: Il fatto che nella Città dello Smeraldo tutti siano obbligati a portare degli occhiali verdi, fa sì che le persone vedano tutto VERDE, anche la neve pur essendo bianca. Verde è il colore del dollaro, quindi le persone sono programmate per adorare il Dio denaro, un po come in Matrix vivono inconsapevolmente soggette ad un programma che li rende automi. Gli occhiali sono simbolo di visione, donde imporre a tutti un solo e stesso unico colore, il verde, è segno che nella città dello smeraldo, Oz sia un despota, un dittatore, un falso governante che impone soltanto la propria idea.
I FALSI MAGHI OSTENTANO VERACITÀ
Chi incute timore nasconde sempre qualcosa, questa è la prassi politica, usa la forza militare per difendersi, si presenza al leone come una grande palla di fuoco e lo fa indietreggiare. Chi nasconde qualcosa invece per farsi saggio e misterioso ignora sempre qualcosa di veritiero, questa è la prassi religiosa, si presenta al boscaiolo di latta sotto forma di una bestia terribile, proprio per rafforzare il mistero con la paura, tipico delle superstizioni religiosa. Il Mago di Oz è la perfetta rappresentazione della falsa guida sia politica che religiosa, chi fa della religione una politica e chi della politica una religione. Insieme si presentano sempre con un potere, un potere che a tutti attira lusinga affascina, un potere che tutti vorrebbero avere, donde il mago si presenta allo spaventapasseri come una bella donna sensuale e provocante. Il mago di Oz è così falso che si presenta sempre con identità diverse ( di destra, di sinistra, di centro ... cristiano, musulmano, ebreo, buddhista... ), sono tutte etichette o maschere del mago di Oz. A Dorothy si presenta come una grande testa senza corpo, ecco la mancanza di consistenza, irreale, astratto.
LA FALSA DEVOZIONE STA NELLA CAPACITA' DI AMARE UNA PAURA SENZA PAURA
Il mago di Oz a livello psicologico è il domino del nostro ego sulla nostra propria e stessa coscienza. Il mago di Oz è la misura che l’uomo utilizza per dare valore alle proprie azioni, ai propri interessi e percorsi di vita: l’Io, l’egoismo, l’interesse personale, chiama verità tutto quello che gli piace anche se è falso, sublimizza le sue debolezze e le chiama "Dio" e a questo Dio le affida per auto perdonarsi senza correggersi nè migliorare. Ognuno è Dio a se stesso ma se non lo dimostra nel bene, come farà il mago di oz, si rivelerà un demone, un piccolo omino falso ed ingannevole.
LA LOTTA CONTRO LE STREGHE
Nel momento in cui Dorothy e i suoi amici avanzano delle richieste al Mago di Oz, questi chiede loro di portargli la scopa della Strega dell’Ovest. L'Ovest rappresenta il tramonto, è la lotta per non far scomparire la luce, la ragione, la luce della verità. Dorothy la sconfigge sciogliendola con un secchio d'acqua: L’acqua è simbolo di purezza, trasparenza e nel battesimo o iniziazione viene utilizzata per lavare l’uomo dai suoi precedenti errori per permettergli di ripartire con cuore puro.
Al fine di ottenere l’illuminazione Dorothy deve sconfiggere le streghe cattive d’Oriente e d’Occidente – che stavano formando un asse orizzontale malvagio: il mondo materiale. E’ stata saggia ad ascoltare i consigli delle streghe benigne del Nord e del Sud – l’asse verticale: la dimensione spirituale.
IL FIUTO DELL'ANIMA
Nelle fiabe il cane spesso è simbolo del fiuto dell'istinto, l'olfatto che coglie il senso, rintraccia l'orientamento della ragione, sento l'odore buono o marcio delle emozioni. Toto rappresenta l’interiorità, il lato più intuitivo, istintuale, animalesco di noi. Durante tutta la fiaba Dorothy ha conversazioni con Totò o meglio con il suo io selvaggio interiore. La lezione qui è di ascoltare il proprio Toto interiore, l'abbaiare dell'anima che ti avvisa di un pericolo:
- Toto abbaia anche al piccolo uomo dietro la tenda. È lui a realizzare che il mago è un ciarlatano.
- La strega cerca di buttare Toto nel cestino. Vuole bloccare in qualche modo la parte istintuale. In entrambi i casi, Toto salta fuori del cesto e scappa. Il nostro intuito può essere ignorato, ma non contenuto.
- Nell’ultima scena, Toto insegue un gatto, facendosi inseguire da Dorothy perdendo così il suo giro in mongolfiera (si sarebbe lasciata ingabbiare in una bolla di illusione). Toto ha fatto bene a far uscire Dorothy dalla mongolfiera, altrimenti non avrebbe mai scoperto i suoi poteri magici.
LA MAGIA DI CREDERE IN SE STESSI
La vera politica non ti governa ma ti insegna la padronanza di te stesso, la vera religione non ti nasconde Dio ma ti insegna a scoprirlo dentro te stesso. I nostri 3 personaggi sprovvisti di testa cuore e coraggio scoprono che, uniti nel bene e nel male, hanno in se stessi le qualità che cercavano negli altri:
- ogni volta che una difficoltà sembra insormontabile, ecco che allo Spaventapasseri viene in mente la giusta soluzione.
- Tutte le volte che un pericolo straordinario e spaventoso incombe, il Leone non si tira indietro, mai una volta.
- Ogni volta che accade qualcosa, il Boscaiolo rischia di bloccarsi per arrugginimento, perché piange calde lacrime, di commozione, o di gioia, o di dolore.
Quando sei in armonia con te stesso il cuore da coraggio all'anima, la ragione illumina i sentimenti del cuore, il cuore da ragioni al cervello, la volontà mette in moto ideali ed emozioni... tutte e tre le potenze dell'anima interagiscono creando consapevolezza ed armonia. Tutto è dentro di te, non dare a nessuno il potere di farti credere quello che tu già sei.
NON UCCIDERE L'EGO, MORIREBBE PER ORGOGLIO E RISORGEREBBE INCONSCIAMENTE SEMPRE IN VOI
Il falso mago invita Dorothy nella sua mongolfiera per farla tornare a casa. Tuttavia la ragazza segue Toto (il suo intuito) che in quel momento persegue un gatto e scende dal pallone aerostatico. Questa mongolfiera ha due significati: quello sociologico, è la bolla illusoria ed immaginaria con cui politica e religione ci fanno volare tra le false nuvole; quello psicologico rappresenta l'ego, quest'aria che ci gonfia dentro in modo sbagliato, ma non scoppiarla, quando sarete maturi diventerà così gonfia che si allontanerà da se, senza l'ego non avresti neppure l'intenzione di essere, il problema non è l'ego ma l'egoismo, il voler imprigionare tutto il mondo in quella tua mongolfiera o mondo o idea o sentimento e pensare che voli ed esisti solo tu. Non cacciate via l'ego, va via nel momento in cui avviene nell'uomo la presa di coscienza delle proprie potenzialità.
NON C'E NESSUN POSTO COME A CASA
Dorothy rimane l'unica della compagnia senza aver esaudito il suo desiderio di tornare a casa ed è in quella solitudine che lei trova se stessa: ha saputo unire correttamente la realtà materiale a quella spirituale. Glinda, Strega buona del Nord, rivela a Dorothy che le scarpe che indossa, appartenuta alla Strega cattiva dell’Est, possono esaudire qualsiasi suo desiderio (ha il potere delle scarpe: di indirizzarsi anche in senso contrario). Dorothy, quindi, torna a casa svegliandosi nel suo letto e raccontando a tutti la sua storia, alla quale però nessuno crederà. Impressionante come la trama riproduca tantissime tematiche relative al controllo mentale. Dorothy è illuminata, consapevole, non è più la stessa ragazza, gli zii persino si preoccupano di lei, non fa parte della mentalità comune, la ritengono strana solo perchè non hanno la capacità di comprenderla, ma lei è ormai sveglia come ogni essere illuminato, maturo, spirituale: sa che la sua casa è la sua anima consapevole, non è più orfana nè smarrita nell'esistenza della vita... perciò conclude con la frase meravigliosa: “Non c’è nessun posto come casa”.
Il tornado arriva (la crisi esistenziale). La casa di Dorothy viene sradicata (tutte le nostre convinzioni, progetti, ideali non trovano più senso, cioè radici). Dorothy sviene, e quando si desta nel suo lettuccio vede che si trova proprio nell'occhio del ciclone... Infatti quando si cambia rotta nella vita, quando non segui più il gregge o la massa con i suoi stupidi luoghi comuni, tutto intorno a te diventa caos, tutti ti danno contro e ti abbandonano, però scopri che nel tuo cuore e nella tua mente (l'occhio del ciclone) si fa pian piano chiarezza, silenzio, pace, tranquillità, luce in mezzo al buio.
ESSERE TRA LE NUVOLE CON I PIEDI PER TERRA
Intraprendere un cammino spirituale non significa abbandonare il mondo bensì imparare a vederlo ed apprezzarlo da un altra prospettiva più profonda quindi elevata. L'anima gigante ha sì la testa tra le nuvole (la sua ricerca spirituale, psicologica, esoterica, alchimista, ecc) ma è concreta, realista, umana, non dimentica di mettere i piedi per terra ed infatti pur volando in alto, la prima cosa che vien data a Dorothy sono le scarpe d'argento. Le persone spirituali che disdegnano o disprezzano le cose terrene si assomigliano poi alla falsa strega dell'Est della nostra fiaba, fanno della loro ricerca celeste una fuga dell'umanità e la fine è diventare irreali.
LA STREGA DELL'EST, IL NOSTRO FALSO IO
La strega cattiva dell’Est viene uccisa all'inizio quando le piomba addosso la casa di Dorothy grazie al ciclone. Questa Strega è simbolo della nostra ignoranza, ci tiene incatenate abbindolati addormentati in un mondo senza colori, illusi con le speranze e falsi sogni. L’Est rappresenta il luogo della Luce, dell’Illuminazione, del Sapere Assoluto, quindi cominciando il viaggio (esistenza) nel Regno di Oz si abbandona una condizione favorevole, di saggezza che si ritroverà alla fine del percorso, pensiamo di non avere ragione, di abbandonare le nostre certezze, ma proprio perchè così come ad Est sorge il sole è proprio ad Est dove arriva prima la notte (il dubbio esistenziale). Quando la casa smette di girare e girare (cioè quando decidi finalmente cosa fare della tua vita), Dorothy esce e non trova il bianco e nero del Kansas, ma un paese pieno di colori. La strega giace ai suoi piedi sconfitta... hai finalmente abbandonato l'incanto dell'Est, non segui più il mondo e non ti conformi più alla sua futile mentalità, alla stregoneria del suo superficiale progresso materialistico.
L'ARCHETIPO DELLE SCARPE
In moltissime fiabe le scarpe compiono miracoli, sono magiche, oltre alla scarpa di cenerentola che la aiuta a ritrovare la propria identità, nel Mago di Oz viene data a Dorothy un paio di scarpe d'argento per iniziare il suo viaggio: Il simbolo delle scarpe riguardano la natura del camminare e procedere nel mondo, ed è legato quindi all’archetipo del viaggio, del percorso attraverso la vita, al viaggio di individuazione. Il colore argento nella tradizione esoterica fa allusione al cordone d’argento il legame tra il nostro io materiale e la nostra identità spirituale, l'aurea dell'anima, un legame mitico ispirato da un passo della Bibbia (dice il libro degli Ecclesiasti) che parla di un ritorno da una ricerca spirituale. "Or mai il cordone d’argento si è sciolto,allora che la polvere torni alla terra così come era e lo spirito torni a Dio che glielo ha donato". Senza una guida spirituale (le scarpe) si rischia di farsi del male sul suolo dell'esperienze introspettive.
LACRIME CHE ANNEBBIANO E LACRIME CHE SCHIARISCONO
Dorothy non sa dove si trova dopo il ciclone, non vuole altro che tornare a casa e cade nella disperazione del pianto. Casa simbolo di essere se stessi, di stare bene in se e con se stessi, l'essere maturo è quello che sta bene nell'essere, nel proprio corpo o casa,in effetti, in latino si diceva domus da cui derivano le nostre parole domestico (chi sta bene nel proprio habitat) dominare (chi ha padronanza di se stesso, della propria casa o corpo) e dominus, signore, colui che si è realizzato in se stesso. Si piange spesso quando si è smarriti interiormente, quando non abbiamo dimora o certezze sicure dentro di noi, ma il pianto dell'anima schiarisce mente e cuore, ci aiuta a sfogarci e vedere bene idee e sentimenti, mentre il pianto capriccioso ed irragionevole affoga il cuore, diventa noioso e piagnucolone, irritante. Dorothy nel pianto trova consiglio: Per tornare a casa le streghe consigliano a Dorothy di rivolgersi al Mago di Oz, sovrano della città di Smeraldo, dotato di fantastici poteri. In altre parole, dietro le lacrime si nasconde Dio , il mago di Oz (vero o falso che sia) a cui ricorrere nella disperazione.
LA CITTÀ DI SMERALDO, CAPITALE DEL REGNO DI OZ
Ricordiamo che il contesto storico in cui L. Frank Baum, l’autore del Mago di Oz, scrisse la fiaba, era una società dove l'imperialismo del dollaro americano fecondava ogni cosa, per questo la città era verde come lo smeraldo, come il dollaro, il mago di Oz nient'altro che i falsi governanti sia religiosi che politici a cui noi ci rivolgiamo per chiedere i nostri favori, mentre la stradina di mattoni gialli, tipiche della campagna erano le vie umili degli operai attraverso le quali sembrava impossibile raggiungere il potere.
A livello spirituale invece si attribuisce allo smeraldo il potere di dare la forza di andare avanti superando le paure dei propri limiti e di rafforzare il centro del cuore per donare abbondanza, crescita spirituale, pace, armonia, amore, pazienza, fedeltà ed onestà, ma queste qualità sono proprie strane a chi governa le città, non fanno nulla perchè le persone crescano interiormente, donde la falsità a cui assisteremo nello scoperta di chi sia il mago di Oz.
L'INCONTRO CON LE 3 POTENZIALITÀ DELL'ANIMA
Sulla strada verso la Città di Smeraldo Dorothy deve fare i conti con tre aspetti della personalità che ben rappresentano simbolicamente le potenzialità dell'anima o psiche umana: la testa, il cuore e la forza d'animo o volontà che unisce le prime due a fa sì che siano in armonia e diano alla luce la consapevolezza. Vediamole una ad una nei post successivi, perchè meritano un dovuto approfondimento.
CORAGGIO, PUREZZA E RAGIONEVOLEZZA
Durante il suo viaggio lungo la strada di mattoni gialli, Dorothy incontra lo Spaventapasseri, il Boscaiolo di Latta e il leone codardo. Lo spaventapasseri (i passeri sono i pensieri, per spaventarli ci vuole la ragione quindi) lui vorrebbe avere un cervello e di fatto resta uno con la sua leggerezza spensierato nelle azioni: è la testa senza ragione, senza intuito nè riflessione spirituale; l’uomo di latta invece vorrebbe avere un cuore, ma la latta risuona vuota, non ha un cuore: è il cuore senza saggezza istintiva, privo di passioni e di interessarsi; mentre il leone vorrebbe avere più coraggio, è forte ma trattenuto, è la nostra incapacità di intraprendenza, di coraggio, di mettere in pratica i nostri sogni, di essere se stessi, rappresenta è la forza d'animo priva di concretezza che non porta alla realtà del cuore la luce del pensiero nè dà alla luce della ragione una spinta emotiva valida per decidersi il d'affarsi.
“Non v’è pericolo che l’intrepido coraggio non possa vincere, non c’è prova che una purezza immacolata, non possa affrontare, non c’è difficoltà che un intelletto forte non possa superare”
- H.P. Blavatsky
I GOVERNANTI CI VOGLIONO SENZA CERVELLO
Lo Spaventapasseri è un uomo senza cervello, l'autore Baum cerca di far capire che i contadini sono persone bisognose di educazione e cultura, lui vuole rivolgersi al mago di Oz per avere questa ragionevolezza e alla fine, sarà proprio lo Spaventapasseri a ereditare il trono di Oz, segno che Baum auspicava un ritorno del potere in mano all'uomo comune e semplice. I falsi governanti (i Maghi di Oz, della finanza, i banchieri, i politici, i falsi guru e capi religiosi) ci vogliono dei semplici spaventapasseri che manteniamo i raccolti immuni da pericoli, che produciamo e consumiamo per una società costruita per l'élite di Oz.
LO SPAVENTAPASSERI DEI PENSIERI
- “Hey: ma tu parli!” esclama Dorothy stupita.
- “Io non ho cervello, solo paglia,” replica lo spaventapasseri.
- “E come fai a parlare se non hai il cervello?”
- “Ah, non ne ho idea. Ma c’è un mucchio di gente senza cervello che chiacchiera sempre.”
- “Hai ragione. Beh, comunque potresti venire con me dal Mago di Oz, lui forse potrà darti un cervello.”
Quando te ne accorgi di non avere un cervello vuol dire che il cervello inizia a funzionare, quando te ne accorgi di quanto sei superficiale ignorante banale ed egoista, si mette finalmente in moto il cervello, di solito la massa è piena di pensieri futili, uccelli che il mago di Oz (pubblicità politica ed indottrinamento religioso) ci ha messo in testa per non farci ragionare nè scoprire la verità, per non farci riflettere sulle domande fondamentali esistenziali della vita.
I GOVERNANTI CI VOGLIONO ROBOTIZZARE
Dorothy trova poi a sua volta il boscaiolo di latta che invece si cruccia di non poter provare sentimenti né essere felice, perché il suo petto suona vuoto, sente la mancanza di un cuore. Il boscaiolo rappresenta, nella rilettura sociologica, di nuovo la classe operaia, ridotta a macchine di consumo per produrre consumo che si consumano, quindi oggetti donde senza cuore. Dorothy ingenua crede che sia Oz la salvezza, lei crede ancora di cuore nel potere dei maghi religiosi e politici.
UN CUORE SENZA CUORE
Il cuore in quanto potenza dell'anima è motore di ogni nostra azioni, se questo viene programmato per amare soltanto le cose materiali, come il boscaiolo di latta, la persona vivrà come il boscaiolo, spaccando il suo mondo non per costruirlo ma per distruggersi. La nostra società è un mostro senza anima, cioè un robot senza cuore. I valori di cui il cuore deve nutrirsi son ben altri, degni della sua natura trascendentale, il cuore per sua natura cerca l'assoluto e non avrà pace finché non troverà un valore infinito su cui fidarsi.
I GOVERNANTI CI DOMINANO CON LA PAURA
Dorothy infine trova un Leone, privo di identità e di personalità: è pauroso, non sa ruggire, nella rilettura sociologica è il simbolo del popolo che non ha coraggio di ribellarsi, che non sa che è lui il Re della giungla o società e non i politici o capi religiosi magici di Oz. Da Leone si comporta come il popolo da pecora, è codardo. Dorothy pensa che il mago di Oz possa ridar a lui il coraggio, quando in realtà Oz ci incoraggia soltanto a temerlo.
L'ANIMA E LA FORZA D'ANIMO
Il leone è simbolo di regalità, in noi dovrebbe regnare lo spirito non per grandezza (anche il corpo è sovrano) ma per essenzialità in quanto il corpo nella sua crescita dovrebbe trovare la divinizzazione, la trasfigurazione, l'illuminazione spirituale... il Leone codardo della fiaba del Mago di Oz è la più esplicita rappresentazione delle anime prive della loro forza naturale cioè la spiritualità, infatti la parola "coraggio" viene dal latino "cor" = cuore ed agire o azione. La forza d'animo è la volontà consapevole che sa agire quindi collegare la testa col cuore, lo spirituale con lo materiale.
IL REGNO DI OZ GOVERNATO DA MATRIX
Un particolare da non trascurare: Il fatto che nella Città dello Smeraldo tutti siano obbligati a portare degli occhiali verdi, fa sì che le persone vedano tutto VERDE, anche la neve pur essendo bianca. Verde è il colore del dollaro, quindi le persone sono programmate per adorare il Dio denaro, un po come in Matrix vivono inconsapevolmente soggette ad un programma che li rende automi. Gli occhiali sono simbolo di visione, donde imporre a tutti un solo e stesso unico colore, il verde, è segno che nella città dello smeraldo, Oz sia un despota, un dittatore, un falso governante che impone soltanto la propria idea.
I FALSI MAGHI OSTENTANO VERACITÀ
Chi incute timore nasconde sempre qualcosa, questa è la prassi politica, usa la forza militare per difendersi, si presenza al leone come una grande palla di fuoco e lo fa indietreggiare. Chi nasconde qualcosa invece per farsi saggio e misterioso ignora sempre qualcosa di veritiero, questa è la prassi religiosa, si presenta al boscaiolo di latta sotto forma di una bestia terribile, proprio per rafforzare il mistero con la paura, tipico delle superstizioni religiosa. Il Mago di Oz è la perfetta rappresentazione della falsa guida sia politica che religiosa, chi fa della religione una politica e chi della politica una religione. Insieme si presentano sempre con un potere, un potere che a tutti attira lusinga affascina, un potere che tutti vorrebbero avere, donde il mago si presenta allo spaventapasseri come una bella donna sensuale e provocante. Il mago di Oz è così falso che si presenta sempre con identità diverse ( di destra, di sinistra, di centro ... cristiano, musulmano, ebreo, buddhista... ), sono tutte etichette o maschere del mago di Oz. A Dorothy si presenta come una grande testa senza corpo, ecco la mancanza di consistenza, irreale, astratto.
LA FALSA DEVOZIONE STA NELLA CAPACITA' DI AMARE UNA PAURA SENZA PAURA
Il mago di Oz a livello psicologico è il domino del nostro ego sulla nostra propria e stessa coscienza. Il mago di Oz è la misura che l’uomo utilizza per dare valore alle proprie azioni, ai propri interessi e percorsi di vita: l’Io, l’egoismo, l’interesse personale, chiama verità tutto quello che gli piace anche se è falso, sublimizza le sue debolezze e le chiama "Dio" e a questo Dio le affida per auto perdonarsi senza correggersi nè migliorare. Ognuno è Dio a se stesso ma se non lo dimostra nel bene, come farà il mago di oz, si rivelerà un demone, un piccolo omino falso ed ingannevole.
LA LOTTA CONTRO LE STREGHE
Nel momento in cui Dorothy e i suoi amici avanzano delle richieste al Mago di Oz, questi chiede loro di portargli la scopa della Strega dell’Ovest. L'Ovest rappresenta il tramonto, è la lotta per non far scomparire la luce, la ragione, la luce della verità. Dorothy la sconfigge sciogliendola con un secchio d'acqua: L’acqua è simbolo di purezza, trasparenza e nel battesimo o iniziazione viene utilizzata per lavare l’uomo dai suoi precedenti errori per permettergli di ripartire con cuore puro.
Al fine di ottenere l’illuminazione Dorothy deve sconfiggere le streghe cattive d’Oriente e d’Occidente – che stavano formando un asse orizzontale malvagio: il mondo materiale. E’ stata saggia ad ascoltare i consigli delle streghe benigne del Nord e del Sud – l’asse verticale: la dimensione spirituale.
IL FIUTO DELL'ANIMA
Nelle fiabe il cane spesso è simbolo del fiuto dell'istinto, l'olfatto che coglie il senso, rintraccia l'orientamento della ragione, sento l'odore buono o marcio delle emozioni. Toto rappresenta l’interiorità, il lato più intuitivo, istintuale, animalesco di noi. Durante tutta la fiaba Dorothy ha conversazioni con Totò o meglio con il suo io selvaggio interiore. La lezione qui è di ascoltare il proprio Toto interiore, l'abbaiare dell'anima che ti avvisa di un pericolo:
- Toto abbaia anche al piccolo uomo dietro la tenda. È lui a realizzare che il mago è un ciarlatano.
- La strega cerca di buttare Toto nel cestino. Vuole bloccare in qualche modo la parte istintuale. In entrambi i casi, Toto salta fuori del cesto e scappa. Il nostro intuito può essere ignorato, ma non contenuto.
- Nell’ultima scena, Toto insegue un gatto, facendosi inseguire da Dorothy perdendo così il suo giro in mongolfiera (si sarebbe lasciata ingabbiare in una bolla di illusione). Toto ha fatto bene a far uscire Dorothy dalla mongolfiera, altrimenti non avrebbe mai scoperto i suoi poteri magici.
LA MAGIA DI CREDERE IN SE STESSI
La vera politica non ti governa ma ti insegna la padronanza di te stesso, la vera religione non ti nasconde Dio ma ti insegna a scoprirlo dentro te stesso. I nostri 3 personaggi sprovvisti di testa cuore e coraggio scoprono che, uniti nel bene e nel male, hanno in se stessi le qualità che cercavano negli altri:
- ogni volta che una difficoltà sembra insormontabile, ecco che allo Spaventapasseri viene in mente la giusta soluzione.
- Tutte le volte che un pericolo straordinario e spaventoso incombe, il Leone non si tira indietro, mai una volta.
- Ogni volta che accade qualcosa, il Boscaiolo rischia di bloccarsi per arrugginimento, perché piange calde lacrime, di commozione, o di gioia, o di dolore.
Quando sei in armonia con te stesso il cuore da coraggio all'anima, la ragione illumina i sentimenti del cuore, il cuore da ragioni al cervello, la volontà mette in moto ideali ed emozioni... tutte e tre le potenze dell'anima interagiscono creando consapevolezza ed armonia. Tutto è dentro di te, non dare a nessuno il potere di farti credere quello che tu già sei.
NON UCCIDERE L'EGO, MORIREBBE PER ORGOGLIO E RISORGEREBBE INCONSCIAMENTE SEMPRE IN VOI
Il falso mago invita Dorothy nella sua mongolfiera per farla tornare a casa. Tuttavia la ragazza segue Toto (il suo intuito) che in quel momento persegue un gatto e scende dal pallone aerostatico. Questa mongolfiera ha due significati: quello sociologico, è la bolla illusoria ed immaginaria con cui politica e religione ci fanno volare tra le false nuvole; quello psicologico rappresenta l'ego, quest'aria che ci gonfia dentro in modo sbagliato, ma non scoppiarla, quando sarete maturi diventerà così gonfia che si allontanerà da se, senza l'ego non avresti neppure l'intenzione di essere, il problema non è l'ego ma l'egoismo, il voler imprigionare tutto il mondo in quella tua mongolfiera o mondo o idea o sentimento e pensare che voli ed esisti solo tu. Non cacciate via l'ego, va via nel momento in cui avviene nell'uomo la presa di coscienza delle proprie potenzialità.
NON C'E NESSUN POSTO COME A CASA
Dorothy rimane l'unica della compagnia senza aver esaudito il suo desiderio di tornare a casa ed è in quella solitudine che lei trova se stessa: ha saputo unire correttamente la realtà materiale a quella spirituale. Glinda, Strega buona del Nord, rivela a Dorothy che le scarpe che indossa, appartenuta alla Strega cattiva dell’Est, possono esaudire qualsiasi suo desiderio (ha il potere delle scarpe: di indirizzarsi anche in senso contrario). Dorothy, quindi, torna a casa svegliandosi nel suo letto e raccontando a tutti la sua storia, alla quale però nessuno crederà. Impressionante come la trama riproduca tantissime tematiche relative al controllo mentale. Dorothy è illuminata, consapevole, non è più la stessa ragazza, gli zii persino si preoccupano di lei, non fa parte della mentalità comune, la ritengono strana solo perchè non hanno la capacità di comprenderla, ma lei è ormai sveglia come ogni essere illuminato, maturo, spirituale: sa che la sua casa è la sua anima consapevole, non è più orfana nè smarrita nell'esistenza della vita... perciò conclude con la frase meravigliosa: “Non c’è nessun posto come casa”.
Sarebbe carino citare le fonti.
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