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SE NON DIVENTERETE COME I BAMBINI (presenti nel presente, qui ed ora), NON ENTRERETE NEL REGNO DEI CIELI (la consapevolezza) - Gesù di Nazareth -

LA RICERCA DELL'ANIMA PERDUTA


INIZIO DEL PERCORSO ... POST 1
SIETE ABBASTANZA MATURI PER RILEGGERE LE FIABE?
C.S. Lewis diceva: "Un giorno sarai grande abbastanza da ricominciare a leggere le favole". La fiaba in verità è fatta di un linguaggio esoterico, misterico, dunque simbolico e onirico, come nei sogni esattamente, vale a dire con un significato nascosto e velato. Sgorga dall'inconscio collettivo umano. Le fiabe erano usate per addormentare i bambini, ma soprattutto per risvegliare gli adulti dal torpore di una coscienza ormai incallita dalla superficialità della vita fatta solo di materialità. Svegliarsi è uno stato psichico di consapevolezza, di conquista sulla conoscenza di se stessi e noi vi proponiamo un percorso di risveglio attraverso le fiabe per cercare il bambino/a che dorme dentro di noi, quella dimensione che sa cogliere il magico, quella infanzia perduta che sa davvero gustarsi la vita. 

   Chiedetevi qual è la vostra fiaba preferita? se non la trovate nella lista delle nostre fiabe già completate ed analizzate, potete scriverci nei commenti la vostra fiaba a richiesta e noi la decodificheremo per voi.



INIZIO DEL PERCORSO ... POST 2
NON SI GIUDICA UN LIBRO DAL TITOLO NE UNA PERSONA DALLA SUA INFANZIA
Freud ci avrebbe chiesto "parlami di tua madre", noi invece vi chiediamo: "in quale nascondiglio è rimasto il bambino/a che tu eri?" . Noi siamo molto legati al passato perchè, come diceva Teilhard de Chardin "ogni cosa è la somma del suo passato e nulla è comprensibile se non attraverso la sua storia" per cui noi non vogliamo rimuginare il passato per farvi una tomba, bensì un trampolino. Se prima vi abbiamo fatto scegliere una fiaba è perchè voi meditandola nel vostro cuore iniziate a raccontarvela a voi stessi, per far uscire il bimbo/a dimenticato dentro di voi e poi chiedetevi (se volete scrivetelo nei commenti) come Juan Felipe Gabanhia: "Sarebbe bello parlare con i bambini che eravamo e chiedere loro cosa ne pensano degli adulti che siamo diventati?".



INIZIO DEL PERCORSO ... POST  3
IL BAMBINO NON SA DI ESSERE FELICE FINCHE NON CI PENSA
Una delle domande più assurde che possiamo fare ad un bambino è questa: "da grande cosa farai?" E' una domanda che violenta la psiche infantile, perchè il bambino vive senza tempo, lui non ha ancora tempo per pensare ai problemi degli adulti, questa domanda è per adulti. Un bambino percepisce quando è bella l'infanzia proprio quando smette di essere ormai bambino, appunto perchè ormai ci ha pensato, si è svegliato da quel sogno magico, è fuori dall'Eden. Lasciateli essere piccoli, non fate mai una domanda del genere ed insegnate ai vostri figli a rispondere proprio così: "Non ho tempo di pensare ai tuoi problemi, quando li avrò ci penserò". Ma vi ricordate il compito del post di ieri? Avete chiesto al bambino/a che eravate cosa pensa dell'adulto che siete diventati?. Ecco adesso è il momento di rispondere a quella domanda infantile che vi facevano gli adulti infantili, è arrivato il momento giusto da adulti. Se non riuscite a mettervi in contatto con quel bambino/a, domani faremo una pratica meditativa per arrivarci a quella creatura. 



INIZIO DEL PERCORSO ... POST 4
PRIMA DOBBIAMO ACQUISTARE LA PATENTE DI SPELEOLOGIA
Siete riusciti a sentire la voce (non l'immaginazione fantastica vostra) del bambino/a che giace dimenticato nelle profondità recondite della vostra anima? Molti in verità non sanno neppure dove si trova questa creatura. E' dentro di noi. Ma dove? Il nostro corpo come una casa ha degli ingressi esterni, che sarebbero i nostri 5 sensi: vista, udito, tatto, olfato e gusto; sono finestre attraverso cui noi conosciamo il mondo esterno. Ma dentro casa nostra ci sono stanze, mansarde, scantinati e persino un passaggio segreto che porta aldilà ... fuori casa, in un altra dimensione (sarebbe come il portale magico, l'armadio di Narnia tanto pe intenderci) ecco oltre quel passaggio si trova il nostro bimbo/a eterno ed immortale. Questi passaggi sono i sensi interni; sono altrettanto 5 ognuno corrispondente a quelli esterni e sono quelli che conformano ciò che comunemente chiamiamo anima. Se non conoscete il vostro corpo nè la vostra anima è normale che siete smarriti persino in casa vostra: è normale che non sapete gestire un emozione, un pensiero, una fobia, un trauma, non sapete come canalizzare le forze oscure, come fuggire alle passioni o come assecondarle facendole uscire dietro le quinte (intanto non sapete neppure dove sono le quiete o sensi interni). Non si insiste mai abbastanza nel consiglio "conosci te stesso" perchè la nostra dimensione interiore è un abisso sconfinato, che fa paura, che incute timore, donde il bisogno di avere una curiosità di speleologo per buttarci in profondità nella psiche e il cuore umano, pieni di labirinti e meandri di ogni tipo ed abitati da creature di ogni specie. Pronti per la discesa? prima dobbiamo avere però due elementari attrezzature dello speleologo: l'imbracatura della solitudine (se non vi legate ad essa non si scende, lo so fa paura, non sembra affidabile, ma nient'altro regge in quelle profondità) la fenditura è stretta e si passa da soli; e infine la torcia del silenzio, perchè nel buio dell'inconscio si vede soltanto con l'udito, imparare ad ascoltare è l'unica via per azzittire la mente, il pensiero che fa rumore e disturba l'intendimento ed iniziare ad ascoltare la voce di quel bambino/a che ci chiama in aiuto. ok... si parte alla ricerca dell'infanzia smarrita e perduta dentro di noi!!!

PS: per chi avesse ancora bisogno di un supporto razionale o comprensione teorica 
su cosa è l'anima e come si fa la meditazione, basta cliccare i link qui appena elencati alla loro voce o dicitura. 


INIZIO DEL PERCORSO ... POST  5
PER RINASCERE DEVI MORIRE A TE STESSO
Le leggi della natura trasformano l'uomo e non viceversa, quando l'uomo cerca di trasformare la natura invece rischia sempre di distruggerla. Il percorso che stiamo facendo qual è? Scoprire se l'anima esiste, se esiste dove l'abbiamo smarrita e poi una volta individuata andare a ritrovarla. Nessuno nega che ha un corpo vero? basta vederlo, a questo corpo noi diamo mille cure ed attenzioni, ma dentro sentiamo comunque nonostante tutto un vuoto, ogni tanto la noia e qualche volta persino ci assale la tristezza in cuore e il buio in testa, momenti in cui vorremmo scappare, scomparire chissà dove e ricominciare tutto daccapo. Questo malessere è il grido dell'anima trascurata, di quel bimbo/a nascosto nelle profondità della nostra psiche o inconscio. Questo corpo in cui abitiamo (il nostro involucro) è nato dal basso, dal ventre di una donna, ma l'anima nasce dall'alto (dal ventre di uno spirito femmineo). Non per caso quel mito di Gesù diceva: 
«In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio».Gli disse Nicodemo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto ». 
   Fate attenzione: il regno di Dio è la vostra consapevolezza, la luce divina, è una visione celeste delle cose, cioè una volta acquistata riuscirete a vedere le cose dall'alto della sua essenza. Ecco perchè si parla di regno, non è un governo terreno, ma la padronanza di se stessi. Se il primo chakra dell'uomo sono i genitali (la carne che nasce dal basso) il settimo è la mente (lo spirito che nasce dall'alto). Infatti in questo percorso noi dobbiamo rinascere, è un parto interiore che avviene soltanto se riusciamo a concepire dentro di noi la verità. Per far ciò dobbiamo collegare (accoppiare) la nostra dimensione femminile (Eva l'anima junghiana) e la nostra dimensione maschile (Adamo l'anumis junghiano). Quando corpo ed anima, quando testa e cuore, quando intendimento e volontà ni me s'incontreranno in armonia (Yin-Yang) vedrete rinasce dentro di voi la nuova creatura, ritroveremo il bimbo/a che eravamo e di conseguenza l'Eden perduto. La parabola del chicco di grano è all'uopo per imparare a morire a se stessi in modo giusto e costruttivo
   La Psicologia Transpersonale divide il cammino di crescita in sette simboli archetipali di base:

  1. il Bambino
  2. il Viandante
  3. il Cercatore
  4. il Guerriero
  5. l'Imperatore
  6. il Mago
  7. il Saggio

Il cammino inizia da uno stato di fusione con la realtà in cui siamo appagati da ciò che ci circonda, in quanto veniamo nutriti dall'ambiente stesso (vissuto in maniera simbiotica, senza distinzione tra bimbo-individuo e madre-matrice: siamo nell'archetipo del Bambino). Analizziamo quindi la placenta sociale e familiare nella quale stiamo vivendo per prepararci al parto nuovo interiore:




INIZIO DEL PERCORSO ... POST  6
LO STATO BEATIFICO DELLA PLACENTA DELL'EGO INTERIORE
Anche lo Spirito nasce come il corpo, nel post precedente abbiamo visto prima come la placenta è l'ego, ma questo come un uovo si deve rompere dal di dentro: se si rompe dal di fuori l'uovo muore, non c'è vita, ecco le critiche esterne, chi ci fa vedere i difetti mentre litighiamo, sono tutti colpi esterni all'uovo, la persona si chiude, si sente rotta, ma questa prassi non produce vita. Ma per rompersi dal di dentro si deve crescere, divenire quindi consapevoli di questo Ego. Attenzione: non deve morire ma venir fuori, partorire. E' un illusione uccidere l'ego perchè per farlo hai bisogno dello stesso Ego  senza il quale noi non facciamo mai nulla: tutte le nostre scelte, spinte, emozioni, desideri, paure, ecc... sono fatte subite o sentite con e da questo Ego. Il Io o Ego è una parte essenziale della nostra natura, va soltanto corretta, indirizzata nella giusta rotta, messa in moto con un vero movimento. 
   Per crescere il feto deve riceve dalla madre, attraverso la placente, ogni nutrimento. Ma cosa nutre l'Ego e chi è la madre? La madre è tutto ciò che di divino ci circonda: Il cammino inizia da uno stato di fusione con la realtà in cui siamo appagati da ciò che ci circonda, in quanto veniamo nutriti dall'ambiente stesso (vissuto in maniera simbiotica, senza distinzione tra bimbo-individuo e madre-matrice: siamo nell'archetipo del Bambino). Fate attenzione al luogo dove vivete, questo vi forgia (una montagna alta vi può rendere lungimiranti oppure altezzosi... un isola vi potrebbe rendere chiusi oppure esclusivi... il mare vi potrebbe rendere di larghe vedute, con orizzonti basti, ma anche piatti ed imprevedibile, ecc...) poi fate anche caso alle persone che vi circondano (parenti, amici, compagni di lavoro e di scuola) di solito noi siamo la media delle 5 persone che frequentiamo di più (dimmi chi sono i tuoi amici e ti dirò chi sei, dice il proverbio). Musica, film, libri, giochi... sono tutte cose che ci plasmano, ci formano, ci portano ad identificarci ed imitare, siamo esseri in relazione con il mondo quindi tendiamo molto a ripetere (come quando da bambini abbiamo imparato la lingua, i gesti, il comportamento... sempre imitando). E' importante ricordare tutto questo ambiente che ha plasmato il bambino che eravamo, per rintracciare gli stampi che ci hanno forgiato, le forme culturali che ci hanno dato un impostazione. Ci dobbiamo in qualche modo sverniciare, levare di dosso tutto quello che abbiamo subito, per ripartire da zero, con la nostra consapevolezza. Persino il nome che abbiamo non è il nostro, è quello che i nostri genitori ci hanno dato, ma il nostro quale sarebbe? lo scoprirai quando saprai chi sei veramente, perchè il nome è una sintesi del tuo Io, della tua natura ed essenza. 



INIZIO DEL PERCORSO ... POST 7 
IL GIOCO DEL NASCONDINO
Uno dei giochi iniziatici più primitivi è quello del nascondino, esistente in tutte le culture, lo si fa per natura: anche gli animali si rintanano al minimo rumore o pericolo. I primi 9 mesi della nostra vita dove eravamo? nascosti ovvio, dentro il grembo materno. Ma anche se rimaniamo sempre con il desiderio di essere nascosti, protetti (lo stesso atto di metterci sotto le coperte la notte per dormire, è un ritorno nel grembo materno per rigenerarci), questo stadio  non può durare in eterno, prima o poi il feto cresce e deve uscire, il corpo lo spinge fuori, perchè veniamo dalla vita sospinti nel processo di individuazione. Una volta usciti dal ventre materno restiamo vulnerabili, in balia dei nostri bisogni e se questi non vengono soddisfatti questa fase può durare anche tutta la vita (persone incontentabili che non hanno ricevuto da neonati un accoglienza dovuta ed adatta). Siamo comunque tutti all'inizio di una nuova tappa, dall'archetipo del bambino si passa a quello del viandante.... ma nel lungo cammino percepiamo che tutto intorno a noi non c'è altro che nascondigli: l'amore si nasconde, la felicità è nascosta, Dio come dice la Bibbia stessa: è un Dio nascosto (Isaia 45,15). Studiando vediamo che le cose più essenziale della natura sono anche esse nascoste: l'atomo, l'aria, le molecole, ecc ... non si vedono, sembra persino che non esistessero, appunto come Dio, l'amore, la perfezione e via dicendo. 
Adesso facciamo un esame di coscienza, ognuno per conto proprio: ricordate quando giocavamo a nascondino? i più piccoli ed innocenti, dove si nascondevano? nei luoghi più assurdi, come gli struzzi, bastava che avessero la testa nascosta e tutto il corpo fuori e si sentivano protetti. Ma la gente oggi nella maggioranza, dove va a cercare la felicità, l'amore, la spiritualità? nei luoghi più stupidi: la felicità nella carriera, nei soldi, nel lavoro, l'amore nel matrimonio, la spiritualità in chiesa e nelle religioni... lì non c'è, queste realtà sono sublimi, come giocatori di nascondino esperti, non si trovano in luoghi così superficiali. Una volta che siete cresciuti di più dove vi nascondevate? in luoghi più interni: armadi, cassetti, sotto una montagna di vestiti da stirare che mamma aveva in un angolo, in una cassapanca... insomma luoghi più profondi, quindi lo stesso nell'anima impari che la felicità non si trova nelle cose, che l'amore vero sorge dentro di te e nessuno ti completa dall'esterno, che la spiritualità è nella conquista della divinità che ti abita e non dentro un tempio fatto di pietre o vetrate. Il nascondino però deve essere naturale, mai ricercato e cioè persone che fanno le difficili, fanno gli enigmatici e i misteriosi ma in maniera studiata e calcolata, come alcuni bambini si nascondono per farsi volere e ricercare, per far sentire la loro mancanza... questo è inutile, tendenzioso e vizioso: se giochi a nascondino da solo rimarrai nella tua buca a marcire per sempre, e chi ti cerca? Poi in un mondo come il nostro, dove l'imperativo è il protagonismo, pochi vogliono essere riservati, nascosti, mai al centro dell'attenzione.... sono questi i migliori compagni di viaggio e di gioco al nascondino. 




PERDERSI IN SE STESSI PER RITROVARSI CON SE STESSI ... POST 8
SE SEI DA SOLO E TI SENTI SOLO ALLORA SEI IN CATTIVA COMPAGNIA.
Eravamo rimasti nel post precedente con il nostro bambino interiore che gioca a nascondino, una volta che cresciamo ce ne rendiamo conto che le persone si accomunano per fuggire alla solitudine, hanno paura di stare da sole (persino si sposano pensando che l'altro riempirà il  tuo buco esistenziale di solitudine e, ahimè, l'altro incarna la tua solitudine e ti senti solo il doppio per te e per l'altro). In realtà sono tutti nascosti, ognuno nel loro nascondino, fanno finta di trovarsi ed incontrarsi ma nessuno ti vuole davvero trovare, conoscere ed amare. Qui inizia l'inferno, ci si spacca dentro, in seguito a forti esperienze interiori e di vita cominciamo a intravedere una meta interna da raggiungere ed allora inizia una ricerca finalizzata (diventiamo dei Cercatori), in pratica "ci mettiamo sul sentiero", intuiamo con una certezza che c'è dell'altro, dell'infinito, la materia è bella ma non ci basta, anzi per quanto piacere e divertimento prima o poi ci annoiamo. L'uomo moderno crede di avere tutto, ma gli manca il senso del Tutto, infatti lo attanaglia sempre lo spettro della noia e del vuoto dietro l'angolo di ogni sua soddisfazione conquistata e ogni suo traguardo raggiunto. Si distraggono momentaneamente con la tv, il cinema, le partite di calcio, qualche gita turistica, le controversie politiche, ma poi sempre, disingannati, delusi e stanchi, tornano alla crudele realtà della vita nella sua finitezza. Quest'angoscia di vivere spinge alcuni più coraggiosi a dedicarsi alla ricerca interiore, ma non sanno da dove iniziare, forse sentono parlare di Yoga, di meditazione, di introspezione, ma queste non consentono alcuna possibilità di reali avventure, perché, nella loro pratica, ci si limita ad apprendere ciò che è già noto al cinese o all'indù, senza entrare in contatto con il nucleo centrale della propria vita interiore. In poche parole hanno un arma potente ma non sanno come usarla, restano alla tecnica non al vissuto. Jung ci ha indicato un metodo molto semplice ed efficace: l'incontro con il Sè. 
Noi abbiamo dentro un portale, è un passaggio verso un altra dimensione, è il luogo dove noi possiamo auto rigenerarci e, ben si sa, la materia si estingue ma se trovassi un qualcosa che non finisce (il roveto ardente di Mosè nel deserto) allora avremmo trovato il nucleo, il cuore, l'essenza dell'essere e dell'universo. Qui si passa alla fase successiva: la lotta interiore, diventare Guerrieri, ritrovarci perchè siamo smarriti nell'universo. 


















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  fasi successive ci troviamo a lottare per conquistare la nostra anima simboleggiata da "il tesoro perduto", il "Sacro Graal", "la principessa da liberare" (siamo dei Guerrieri) e quando risultiamo vincitori della nostra battaglia personale ci mettiamo a regnare (siamo degli Imperatori) su di un Regno finalmente riconosciuto e riconquistato, nuovamente fertile ("Il Re e il Regno sono una cosa sola" si dice nella saga di Re Artù, quando il "re si addormenta" la terra inizia a diventare sterile...). Il passo seguente nella Via dell'autorealizzazione è il dominio di un regno ancor più sfuggente e impersonale, collegato direttamente alla dimensione magica dell'universo, e la sua maestria ci spinge al rango di Maghi (siamo esseri spirituali alla ricerca di consapevolezza), mentre la completa trascendenza e non identificazione da tutto ciò che sia duale e non unitario spetta all'archetipo finale del Saggio che arriva non solo quando meno te l'aspetti ma neppure quando te ne accorgi di esserlo un saggio!!!


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