SE NON DIVENTERETE COME I BAMBINI (presenti nel presente, qui ed ora), NON ENTRERETE NEL REGNO DEI CIELI (la consapevolezza) - Gesù di Nazareth -
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Raperonzolo
IL DESIDERIO DELLA CONSAPEVOLEZZA
La fiaba di Raperonzolo inizia così: "Una coppia di sposi viveva accanto a un meraviglioso giardino protetto da alte mura, che apparteneva a una potente strega, conosciuta come Dama Gothel. Essi desideravano ardentemente un figlio". Decodifichiamo: la coppia di sposi sono sempre le potenze della nostra anima: cuore e testa, intelletto e volontà, la nostra dimensione maschile e femminile, il Yin e lo Yang... Il meraviglioso giardino in cui vivono è l'inconscio, le mura alte sono appunto la parte incosciente che noi non riusciamo a scavalcare con la semplice ragione; la strega a cui appartiene questa dimensione è la nostra ombra o lato oscuro, mentre il bambino che tanto si desidera è l'illuminazione o la consapevolezza... ebbene, la fiaba continua !!!
IL GIARDINO PROIBITO
In moltissime fiabe questo è degli archetipi ricorrenti: il giardino proibito, come quello dell'Eden biblico per antonomasia. Anche in Raperonzolo lo troviamo: "Finalmente la donna scoprì di essere in attesa. Sul retro della loro casa c'era una finestrella dalla quale si poteva vedere nel giardino di una maga, pieno di fiori ed erbaggi di ogni specie. Nessuno, tuttavia, osava entrarvi e fu presa da una gran voglia di mangiare alcuni raperonzoli che crescevano nel giardino". Il giardino è il nostro cuore, nella sua dimensione inconscio, vi giace sempre un frutto: la verità! ... il Tabù che sia proibito è sempre stato infondato dalla legge, ma in verità è il moto l'incentivo, la molla che ci spinge a crescere, a impadronirci di se stessi, della nostra dimensione sconosciuta quando in noi nasce la vita spirituale, ecco allora le voglie di quel raperonzolo, il frutto proibito perchè a pochi conosciuto.
ESSERE COSCIENTI DEI BISOGNI INTERIORI
Quando il nostro corpo ha fame ci chiede cibo, quando è stanco ci chiede riposo, quando ha sonno ci addormentiamo... ma i bisogni interiori dell'anima molti non sono capaci di riconoscerli... sentiamo il bisogno di amore, di pace, di felicità, di verità, ma non sappiamo come riconoscere i sintomi ... ecco come lo descrive la fiaba: " Lei ebbe voglia di mangiarne e, siccome sapeva di non poterli avere, divenne magra e smunta a tal punto che il marito se ne accorse e, spaventato, gliene domandò la ragione. "Ah! Morirò se non riesco a mangiare un po' di quei raperonzoli che crescono nel giardino dietro casa nostra." Ecco, l'anima magra è quella ansiosa, annoiata, disperata, depressa, confusa, isterica, agonizzante... sono tutti sintomi di una fame spirituale. Se non avete un "marito" premuroso, cioè quella parte razionale, intraprendente, pronta alla ricerca della verità, siete in balia dell'assurdo. Il marito in questo momento personifica la ricerca per questo sarà lui (come vedrete nel post seguente) che si avventurerà nel giardino della strega.
QUANDO HAI ASSAGGIATO UN QUALCOSA DI INFINITO NE AVRAI SEMPRE FAME IN ETERNO
Quando noi assaggiamo qualche realtà che ha sapore di trascendenza, di infinito, di spirituale, l'anima rimane come drogata, l'effimero, il superfluo, la vanità e banalità delle cose materiale non ci bastano ... è quello che ci descrive a continuazione la fiaba: "L'uomo, che amava la propria moglie, pensò fra sè: "Costi quel che costi, devi riuscire a portargliene qualcuno dei quei fiori." Così, una sera, scavalcò il muro, colse in tutta fretta una manciata di raperonzoli e li portò a sua moglie. La donna si preparò subito un'insalata e la mangiò con avidità. Ma i raperonzoli le erano piaciuti a tal punto che il giorno dopo la sua voglia si triplicò. L'uomo capì che non si sarebbe chetata, così penetrò ancora una volta nel giardino". Noi siamo mendicanti di assoluto e non avremo pace finchè l'anima non avrà saziato questa conoscenza eterna, soltanto allora avrà pace perchè sarà convinta che ne avrà cibo in eterno, anche se mai sazi sarà tranquilla di sapere che ne avrà per sempre di cui alimentarsi.
SE VUOI CONOSCERE IL MISTERO TI DEVI SMARRIRE DENTRO TE STESSO
Ben lo sa chi intraprende in cammino introspettivo o spirituale, ben presto nei meandri dell'inconscio ci assale l'ombra ... la strega, così prosegue la fiaba: " Ma alla terza incursione nel giardino si ritrovò faccia a faccia con la temibile strega. Questa, nonostante le giustificazioni dell'uomo, decise di punirlo, consentendogli di tornare a casa con i raperonzoli sottratti a condizione che, una volta nato, il bambino tanto atteso fosse consegnato proprio a lei, che prometteva di trattarlo bene. Disperato, l'uomo alla fine acconsentì ". La consapevolezza porta con sè dolore, sofferenza di comprendere tante ragioni, di vedere finalmente tante assurdità, di percepire quanto sia assurdo il modo di vivere impostato dalla società... chi capisce patisce, è inevitabile.
RAPERONZOLO, IL FEMMINEO IN NOI
Il tempo passò e nacque una bella bambina. La strega la prese con sé e le diede il nome di Raperonzolo. Quando la bimba compì 12 anni, la chiuse in un'alta torre senza porte e senza scale nel mezzo del bosco. La torre alta è l'intendimento, quando è una cella rappresenta l'inconsapevolezza, il bosco la nostra solitudine. E questa la situazione iniziale di chi scopre la via dello spirito .. ci si sente prigionieri di una dimensione che non è la nostra eppure è quella la strada della liberazione.
RINCHIUSI NEL NOSTRO FEMMINEO
Raperonzolo rinchiusa nella torre è il simbolo perfetto della nostra ombra femminile (sia per uomini che per donne), è quella dimensione del sentimentalismo che rende deboli le persone, le isola (non devi uscire da casa… diceva la mamma... non voglio che nessuno ti veda ti conquisti, ti inganni), si diventa sognatori e basta. Il mondo perde il suo progresso, l’attività diventa una minaccia o prova difficile da superare, ed ecco le persone introverse, timide, fragili che non riescono a sfondare a livello sociale né sentimentale né spirituale. Rimangono bambini cullati dal femmineo scuro della loro maternità traumatica psichica, cioè la strega l'unica che ha accesso alla torre. Il nostro rapporto con il femminile ci porta alla finitudine. La femminilità è troppo protettiva e dolce per lasciarla ci inganna come la strega a raperonzolo, è la radice dell’uomo mammone o l’ossessività delle donne troppo invadenti gelose possessive ed apprensive. Guardate come certe religioni si chiamano chiesa madre e rinchiudono i loro figli fedeli tra steccati morali, altro che torri!.
UNA CHIOMA DI RAGIONI E PENSIERI A NON FINIRE
Ciò che caratterizza a Raperonzolo sono i suoi lunghissimi capelli, quasi da invidia per tante donne che si ritengono principesse invece hanno un significato alquanto atroce. Dice la fiaba: " Raperonzolo aveva lunghi capelli dorati che teneva legati in una treccia e quando la strega andava a trovarla le gridava: "Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli, che per salir mi servirò di quelli". E così, arrampicandosi sulla sua treccia, poteva entrare nella celletta attraverso l'unica finestra della torre ". I capelli come i pensieri escono dalla testa, quando il femmineo è un preda al buio i nostri pensieri o capelli sono la strada della strega: belli, brillante, lunghissimi ideali e ragionamenti, ma in essi siamo prigionieri, prigionieri dei nostri falsi sogni e false torri... ma vedremo a cos'altro serviranno questi capelli d'oro.
PENSARE CON LE IDEE ALTRUI
Raperonzolo ha una forza... i suoi capelli, questi però in quanto pensieri o mentalità sono condizionati dalla strega... quante volte noi siamo dominati dai pensieri altrui? quante volte una consuetudine o una mentalità o un sentimento o un affetto ci dominano e ci costringono a pensarla come loro ed agire conforme loro? ecco ci tengono per i capelli, entrano nella nostra dimora resa carcere attraverso la forza del nostro pensiero in loro balia. Nessun altra rappresentazione più azzeccata come Raperonzolo che usa i suoi capelli per far salire la strega nella sua prigione: così fanno le ideologie politiche e religiose, così fanno i falsi genitori, ci tengono presi per i capelli, la loro forza è il monopolio che hanno delle nostre idee pensieri e sentimenti. In quella torre non ci entra nessun altro che il loro lavaggio del cervello e la nostra anima, come Raperonzolo, segregata e coccolata da una strega mentalità sociale, strega madre o genitori, strega religione, strega politica.
QUANDO I CAPELLI D'ORO DIVENTANO UNA CATENA E UN PESO MORTALE
Il dominio della strega in noi, cioè l'ombra del femmineo, la mancanza di spiritualità e trascendenza, causa un rapporto sbagliato con il maschile (non vi meravigliate quindi se le femministe sono maschi mancati oppure le principesse sono femmine fallite), sono preda anche dell'ombra maschile: Il lato scuro o l’ombra maschile è invece l’opposto: la ricerca del dominio a tutti i costi, quindi la violenza, la guerra, la distruzione che rinchiude l’uomo dentro la materialità, un mondo fatto di minacce e di sforzi bruti che soffocano lo spirito, è questo l'atteggiamento della strega nei confronti di Raperonzolo. Persone quindi che non s’interessano affatto di una realtà trascendentale o divina, che deridono i romantici, che non credono più ai sani valori, ecc. A mio parere lo scuro che predomina nella nostra cultura e società moderna è lo scuro maschile. Il rapporto infinito con il maschile (col Padre) si fa sempre sentire, per questa ragione, il fatto che oggi non ci sia una forte tendenza alla vita né alla ricerca spirituale dimostra una forte rottura della società con l’ombra maschile e paterna. Lo scuro maschile è spesso causato da un rapporto sbagliato con la madre.
L'ALONE ERMETICO DELLE ANIME ISOLATE ALLA RICERCA DI TRASCENDENZA
Un giorno il figlio di un Re, che per caso passava nei dintorni, sentì Raperonzolo cantare e fu rapito dalla sua incantevole voce. Non trovando alcun accesso alla torre, però, se ne andò sconsolato, ma si ripromise di tornare ogni giorno ad ascoltare quel canto meraviglioso" Quante volte ci siamo sentiti attratti da un anima speciale, solitaria, spirituale ma rinchiusa nel suo mondo a noi sconosciuto? Alcune persone che hanno intrapreso questo viaggio della consapevolezza lo sanno, vivono in un mondo bello, ma alienato, come Raperonzolo, sono anime incantevoli ma nello stesso tempo stregate. E' bello ascoltarle ma non facile comprenderle, tanto meno conquistarle. Dal punto di vista psicologico invece è quella parte nascosta a noi stessi che intuiamo sia meravigliosa ma non sappiamo come raggiungerla, è in alto, nella torre dello spirito, la sua musica ci affascina ma è a noi stessi irraggiungibile. Per arrivarci dobbiamo allora imparare dalla strega, come dice la fiaba a continuazione.
LA MADRE CASTRANTE
Attenti ad un certo tipo di spiritualità che nega la passione, il piacere, il sesso, la gioia della vita... più l'anima è spirituale più è in armonia con la natura materiale, quindi sa apprezzare il mondo e le sue meraviglia. La caratteristica di madre castrante, in effetti, lo si evince anche dal fatto che Raperonzolo non è visibile nella sua parte inferiore (dalla vita in giù), di lei si vede solo la parte mentale, i capelli, la testa, dal busto in sù... La cosa particolare è che Gothel significa "madrina", ma è una madrina castrante, limitante.
I CAPELLI D'ORO
Vi ricordate la storia di Sansone? Erano i suoi capelli la sua potenza. Il fatto è che il biondo si ricollega subito all'oro e quindi una fanciulla dai capelli dorati acquistava più fascino. E' un po' come se fosse la prediletta, la predestinata a grandi cose. La sua caratterizzazione però può essere una condanna perché esistono fiabe dove c'è una giovane dai capelli d'oro e tutti ne desiderano una ciocca finché in segreto le rubano tutti i capelli. Esiste anche una fiaba che si chiama La Donna dai Capelli d'Oro ed è simile. L'oro dei capelli è una preziosità spirituale, ma ingannati dal bagliore chi lo vede lo desidera ancora fino all'ossessione. La stessa cosa è con l'oca dalle uova d'oro dove il fattore si accorge che "dentro" l'oca era fatta come tutte le altre. Ci sono anche fiabe dove fili di paglia diventano d'oro e la stessa cosa può accadere con i capelli dorati. La bellezza di questi capelli è quella spirituale che però in molte persone diventa una prigione, hanno solo quello, la parvenza, ma nella pratica come Raperonzolo sono prigionieri nella loro torre di altezze pseudo mistiche e di grandezze effimere, per questo il saggio perde la vita in tante fiabe, sansone perde i capelli, come lo dovrà fare raperonzolo. E' l'unica via della certezza divina: perdere le sicurezza umane.
DOBBIAMO IMPARA ANCHE DAL MALE, ANZI SOPRATUTTO
La nostra dimensione spirituale e psichica inizialmente è impregna del femmineo, cioè dell'esclusività per la vita divina, ma senza l'amore, senza l'unione degli opposti, senza la comprensione dell dualità, rimane sterile, ecco perciò l'arrivi del principe, dell'amore, dell'alterità, del confronto, del dialogo. Lui non sapendo come raggiungere Raperonzolo spia la strega, finché una volta vide la strega e scoprì il modo per salire dalla sua bella. Decise così quella notte di provare anche lui: recitò i versi che aveva sentito dalla vecchia, e il giorno seguente, all'imbrunire, andò alla torre e gridò:
"Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli
che per salir mi servirò di quelli!"
Ed ecco, ella sciolse i capelli e non appena questi toccarono terra egli vi si aggrappò saldamente e fu sollevato in alto. Dobbiamo imparare dal male, dagli sbagli, agire in certe circostanze come la strega e non solo con il mago buono, lo diceva Gesù: siete miti come colombe ma anche scaltri come serpenti. La dualità è imprescindibile per un anima illuminata, il dualismo no, questo è il vivere solo uno degli opposti in maniera estrema e fondamentalista. La dualità è imparare ad usare il male che è in noi indirizzando la sua forza a fin di bene.
L'AMORE SCONVOLGE TUTTO
Si dice che per gli uccelli che vivono in gabbia, volare sia una malattia. Raperonzolo non aveva mai visto un uomo, l'unico suo modo di uscire era con la voce, col canto e con i capelli che toccavano terra, è la situazione di molte persone che non sanno volare con lo spirito, non hanno mai assaggiato i sentieri della psiche, non hanno mai provato l'amore vero, non si sono mai confrontati con il loro inconscio. Il vero principe sconvolge la realtà, mentre noi assurdamente pensiamo che renda il mondo una fantasia illusoria. Il vero principe ti porta via dal castello e non ti rinchiude in un altro.
IL SIMBOLO DEI CAPELLI
Sappiamo bene che importanza hanno i capelli per le donne, ma nell'anima questi sono i pensieri e l'intendimento (spuntano dalla ragione o testa), difficile conquistare un anima senza il dialogo, senza il confronto, senza la conoscenza. I capelli rappresentano una parte del nostro corpo che possiamo modificare a nostro piacimento, se lunghi hanno l'aria della libertà e della seduzione, come la profondità in un anima. Seguono i nostri stessi pensieri, i nostri desideri, la nostra voglia di cambiare e se per caso ci sbagliamo, c'è la consapevolezza che non sarà eterno, però ci vuole anche pazienza e inoltre i capelli contornano il nostro viso, ne fanno da cornice, appunto come la nostra mentalità dà un aspetto alla nostra personalità. Possono anche cambiare il modo di percepire il viso, possono esaltare dei nostri pregi. E' attraverso il sentire e il pensare che il principe raggiunge Rapunzel o Raperonzolo, cioè aggrappandosi ai suoi capelli, è attraverso l'anima che si raggiunge il corpo e non viceversa.
INNAMORATI SOLO DELL'AMORE, CIOÈ' DI SE STESSI
Il principe sarebbe tornato tutte le notti, poiché di giorno vi si recava la strega, ma non si può vivere amando un ideale astratto, bisogna viverlo alla luce e non al buio. Ci vuole la realtà, il confronto, la vita, non si può vivere rinchiusi nella torre dei pensieri e delle emozioni saltuari fortuite e gratuite: queste fantasticherie sarebbero i capelli di Raperonzolo che imprigionano il principe, sarebbero le false promesse con cui ci lasciamo ingannare da persone o ideologie che ci attirano. Si deve amare la realtà, amare l'amore è far un buco nell'acqua, è amare le proprie idee e non un amato concreto reale vivo. Le visite del principe a lungo andare diventerebbero angoscianti, bisogna per ciò organizzare la fuga di raperonzolo, perchè una gabbia per quanto sia d'oro è sempre una gabbia .
LA GRANDEZZA SI VIVE SOLO NELLA SEMPLICITÀ
Raperonzolo e il principe vissero felici e contenti a lungo, volendosi bene come marito e moglie. Pianificarono la fuga. Egli sarebbe tornato tutte le notti e le avrebbe portato della seta, che lei avrebbe tessuto fino a darle la forma di una scala, con cui avrebbe potuto scendere dalla torre... fate attenzione: si deve scendere per fuggire alla grandezza della torre, quella scala fatta di pezzetti di seta è l'umiltà, chi è veramente illuminato non lo dice, scende, si mette alla pari degli altri, sa che la verità si sposa alla semplicità. Infatti il piano di fuga vien meno quando si parla troppo delle proprie conquiste emozioni e conoscenze.
NON ESISTE LA PRESUNZIONE NELLA VIA DELLO SPIRITO
La maga non si accorse di nulla fino a quando, un giorno, Raperonzolo prese a dirle: "Ditemi, signora Gothel, come mai siete tanto più pesante da sollevare del giovane principe?", allora la strega accecata dall'ira, la punì tagliandole i capelli e abbandonandola nel deserto. Gesù disse: "che non sappia la tua mano destra quello che fa la sinistra", le persone sagge non si vantano, gli illuminati non lo dicono mai di esserlo, l'umiltà è la garanzia di una vita psicologica sana e di una cita spirituale vera e profonda; la strega non perdona, è il male che però ci indica qual è la retta vita. Il taglio dei capelli è la perdita del forza femminile, è essere privi di vistosità, di fascino, di attrazione, di forza interiore (si pensi che capelli forti e luminosi non sono solo indice di bellezza, ma anche di salute). Il proprio compiacimento vien sempre pagato con la prova dell'aridità donde l'abbandono nel deserto. Solitudine, aridità, sterilità, noia, sono la prova del deserto per chi non sa vivere in silenzio e modestia le proprie conquiste interiori di grandezza.
L'ANIMA NON CAMBIA LOOK, MA SI SCOPRE DIVERSA.
La strega taglia a Raperonzolo la sua lunghissima chioma, per gelosia, perchè scopre che la ragazza è innamorata, perchè ha paura di perderla, perchè vuole che non abbia più accesso al mondo... quante di noi tagliamo i capelli appena finito un amore? quanti di noi vogliamo cambiare città o lavoro dopo una delusione? quanti di noi spostiamo i mobili in casa per dare un senso di rinascita? ma se dentro siamo morti tutto il look esterno è una parvenza inutile, la strega ci conduce comunque nel deserto, simbolo della solitudine dell'anima per eccellenza, dopo però, come si rivela alla fine, non è che il terreno adatto per il ritrovamento di se stessi.
PRESI PER I CAPELLI MA NON SALVATI PER UN CAPELLO
La stessa sera del giorno in cui aveva scacciato Raperonzolo, la maga legò le trecce recise al contrafforte della finestra e quando il principe giunse e disse: "Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli
che per salir mi servirò di quelli!", la strega lasciò cadere a terra i capelli. Come fu sorpreso il principe quando trovò la maga al posto dell'amata Raperonzolo! "Sai una cosa?" disse la maga furibonda "Raperonzolo è perduta per sempre!". A livello di rapporti questo capita quando ci lasciamo affascinare soltanto dall'aspetto fisico, la chioma, i capelli da cui siamo presi, la strega ci fa perdere di vista l'essenziale dell'altro. Da un punto di vista psicologico invece quando non abbiamo un rapporto sano con la realtà (come lo era tra Raperonzolo e la strega) la strega inganna il principe e cioè la fantasticheria annebbia la ragione, la potenza maschile vien meno. In questa fiaba il principe è veramente uno che salva libera ama, ma come avviene per la verità è sempre confusa e ostacolata. Siamo così abituati alla falsità che quando troviamo qualcosa di genuino ci dubitiamo ormai per istinto. In rapunzel il principe non farà altro che soffrire per liberare l'amata.
ACCECATI PER AMORE, CHIAROVEGGENTI PER DOLORE
Madame Gothel usa la treccia per far salire il principe e poi lo fa precipitare. Lui cade in un rovo di spine e si acceca. Triste errò per i boschi nutrendosi solo di erbe e radici e non facendo altro che piangere.... La caduta della ragione sta nel simbolo della sua cecità, l'amore anche per la vita spirituale, per la perfezione, per la conoscenza ha il suo limite: la semplicità a cui raperonzolo non seppe tacere di fronte alla strega. Tutti i grandi saggi sanno che dalla torre si cade, che nella via della trascendenza e consapevolezza prima o poi ci si acceca. il Cuore (raperonzolo) va nel deserto, e la mente (Il principe) diventa cieco... è questa la condizione spirituale di chi prova l'incontro fatale con la strega, con la delusione della nostra piccolezza, e non c'è illuminato che si salvi da questa caduta ed esilio. Ma se davvero era sulla via dell'illuminazione farà la fine del principe e Raperonzolo.
QUANDO LA SOFFERENZA E' SCUOLA DI SAPIENZA
Ci sono due tipi di sofferenza: quella che sopprime la ragione perchè mancante di saggezza, allora si muore nella disperazione e poi quella che illumina la mente perchè scaturisce dall'accettazione della realtà con consapevolezza. Ci sono lacrime che appannano la mente e altre che chiariscono la ragione. Mente e cuore sulla giusta via vengono sintetizzati simbolicamente nella fine della fiaba: "Egli per anni errò nei boschi (è lo smarrimento delle crisi interiori), finché un giorno giunse nel deserto (l'inconscio, la verità), dove riconobbe la voce di Raperonzolo (la coscienza). Lei piangendo (l'autocritica) fece cadere le proprie lacrime sui suoi occhi, rendendogli così la vista". Sono le lacrime che, in quanto simbolo di fontana interiore, acqua dell'anima, possono svelare segreti mai raccontati e possono guarire. Dopo un pianto ci si sente sollevati e sono anche un dono. Le perle infatti erano considerate come delle lacrime. Inoltre possono essere un gesto di empatia, una dimostrazione di vicinanza. Insomma, le lacrime non sono solamente indice di tristezza e nelle fiabe hanno una magia particolare.
LO SAPEVATE CHE ...
Esiste la sindrome di Raperonzolo, si chiama tricofagia, è l'attività compulsiva del mangiarsi i capelli; spesso essi sono mangiati quando sono ancora attaccati alla testa, per poi essere ingoiati. Può capitare che essi si accumulino nel tratto gastrointestinale causando sintomi quali indigestione e dolore gastrico, od organizzandosi in una struttura solida e intricata cui si dà il nome di tricobezoario; in questi casi, può risultare necessario un intervento chirurgico per rimuovere la massa.
Sentite! Io non so dove mi trovo, io ho bisogno che lui mi accompagni a vedere le lanterne perché è il sogno più grande della mia vita. Ritrovate un po' di umanità! Nessuno di voi ha mai avuto un sogno? (Rapunzel)
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